La situazione sul fronte siccità, per alcune regioni, inizia a farsi davvero seria.
In barba alle migliori proiezioni modellistiche stagionali (nelle quali ho sempre riposto pochissima fiducia) tutti i potenziali peggioramenti vengono di volta in volta limati, procrastinati se non addirittura cancellati...
Le ragioni di queste continue ritrattazioni sono già state lungamente espresse.
Verso fine mese si assiste, in tendenza, ad un aumento di GPT in area groenlandese con VP sempre sbilanciato sul comparto siberiano.
Gli esiti evolutivi, tuttavia, appaiono ancora molto incerti ma la sensazione è che il tempo voglia ricalcare schemi del passato, già noti.
Il tempo è un sistema pigro che, mirando al minor dispendio di energia, tende a riproporre assetti ben collaudati almeno sino a quando non interviene una forzante in grado di sovvertire gli stessi.
A questo punto l'unica forzante che potrebbe venire in nostro soccorso è l'avanzamento stagionale che porterà al fisiologico smantellamento del VP con verosimili scambi meridiani (anche se l'importanza di questi sarà inferiore rispetto alle dinamiche che caratterizzavano i periodi primaverili del passato quando il gap termico da colmare tra alte e medie latitudini era sicuramente superiore).
Intanto il nord-ovest guarda preoccupato spaghi che non hanno intenzione di animarsi seriamente.
Restano ancora 2 mesi di potenziali precipitazioni (aprile e maggio al nord, staticamente, sono tra i mesi più piovosi dell'anno insieme a ottobre/novembre), in attesa che l'Estate mediterranea salga prepotentemente in cattedra. E questa è una previsione che già gode di altissima attendibilità nonostante la distanza temporale.