Il ghiacciaio della Brenva, uno dei "colossi" del massiccio del Monte Bianco in versante italiano, "è stato visto per la prima volta" nell'anno 1601.
La parrocchia di St.Jean de Purtud, sorse almeno 3 secoli prima "sotto l'attuale percorso" del ghiacciaio.
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Courmayeur/Cortemaggiore era già snodo stradale ai tempi dei Romani, quindi "luogo di passaggio commerciale", e le Terme di Prè St.Didier "funzionavano già" come "area relax" durante lo smistamento di merci e militari verso la Val Veny, la Val Ferret, Chamonix e il Piccolo San Bernardo.
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Eppure, nessuno fino all'anno 1601 "vide nulla verso il Monte Bianco".
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Fino all'anno 1570, i carovanieri genovesi utilizzavano il Col Major/Toula come "giro più breve verso Ginevra ed Annecy" per le merci deperibili, a quel punto i ghiacciai si mangiarono la strada.
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Nel 1698 l'esploratore ufficiale dei Savoia, Arnod, fece un sopralluogo post primo picco PEG di tutte le strade valdostane, e consigliò di fortificarle tutte, tranne il Col Major, che "era ancora troppo ghiacciato per consentire il passaggio dei 3000 valdesi di Ginevra nel loro glorioso rimpatrio" verso l'originario Piemonte.
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