Dopo un Dicembre che ha visto una
AO=+ 0.413 ed un
Gennaio=+1.092 , ci apprestiamo a vivere un Febbraio che al momento continua a farci vedere un VP ancora tonico, lavorato ai fianchi da onde divergenti o scarsamente intrusive, favorendo sull'Europa un tipo di tempo anticiclonico alternato a fasi contraddistinte da discese di aria artica e/o possibili circolazioni secondarie sul Mediterraneo:
Anche sul lunghissimo termine(3^ decade di Febbraio), non si scorge al momento un repentino cambio di marcia, ne significativi stratwarming.
Come vedete, contrariamente alla maggior parte delle proiezioni, il VP continua a rivelarsi veramente forte.
Oltre a quanto già esposto, vorrei dare risalto alla correlazione tra PDO ed indice NAO:
Come vedete , fasi negative della PDO tendono a favorire fasi negative della NAO e viceversa.
Ci sono diversi studi che associano fasi più o meno forti della fase ENSO all'attività solare. Quello che però ritengo molto interessante e che ho avuto modo di approfondire in questi ultimi mesi, è la stretta relazione tra
Ray cosmic e le fasi della PDO e , di riflesso, sul pattern NAO.
I Raggi cosmici sono radiazioni ed elevata energia che provengono dallo spazio e che generano una pioggia di particelle secondarie impattando con l'atmosfera terrestre.
La loro origine deriva dall'attività solare ma anche da quella di altre stelle:
L'Università di Oulu (Finlandia), ha una stazione di monitoraggio:
Ovviamente l'attività solare è strettamente correlata con tale fenomeno, ma sembra che le particelle a più alta energia provengano dall'esplosione di Supernove al di fuori del nostro sistema Solare.
Quando un raggio cosmico impatta con la nostra atmosfera abbiamo una pioggia di particelle. Queste particelle sembrano in qualche modo implicate nella formazione di nubi nella nostra atmosfera.
Ci sono varie teorie circa l'incremento di raggi cosmici e raffreddamento terrestre, ma quello che interessa a me è piuttosto una modulazione della tensione zonale e quindi del weather regime planetario.
C'è chi, osservando l'andamento del ray cosmic, ha ipotizzato una correlazione con l'indice PDO. Uno di questi è il Fisico Dr. Nir Shaviv, che in una sua pubblicazione ha evidenziato come la temperatura degli oceani e la quantità di nubi nell'atmosfera terrestre, sia influenzata dal ray cosmic.
Vediamo ad esempio come i raggi cosmici sembra che abbiano una certa influenza nel caratterizzare il segno della PDO:
Da parte mia posso dire che è anche esplicativo come ci sia una certa correlazione tra i picchi dell'attività del ray cosmic , la forza del VP e la modulazione della NAO:
Da questa immagine(tralasciando l'ancora fumosa correlazione con la copertura nuvolosa), vediamo come il picco più alto del ray cosmic , sia coinciso con i più forti stratwarming ed i più spettacolari collassamenti del VPS/VP( 2009/10 ; 2010/11).......
MAI VISTI (da quando prendiamo i dati)!!!!! (AO----; NAO----) :
L'argomento verrà ampiamente discusso nella nostra Conferenza primaverile.