Ciao a tutti, mi ero ripromesso di aprire un post sugli errori previsionali dell'Estate 2019 e dell'Inverno 2019/20.
La prima nasceva su alcuni spunti riguardanti oscillazioni in bassa frequenza di alcuni indici, con l'ipotesi che sarebbe stato un trimestre caratterizzato da instabilità e caldo non persistente.
Il secondo si rifaceva invece alle teorie sull'attività solare, sulla relazione tra geomagnetismo e NAO, sull'ipotesi che avesse un impatto sull'IZ andando a cambiare il segno delle anomalie sul Pacifico (PDO-) e del Tripolo ATL, dando il via ad un nuovo trend(Inverni freddi sull'Europa), andando così a chiudere il cerchio su quanto accaduto nel periodo 2000>2013 e spiegando la ciclicità collegata all'attività solare.
Come sono stati possibili sbagli di questo tipo su macroscala?
Per quanto riguarda l'Inverno 2019/20, è stato indubbiamente mal interpretato il "rumore di fondo", l'ipotesi che la bassa attività solare potesse avere un ruolo determinante nella modulazione dell'Indice Zonale e delle depressioni Aleutinica/Islandese con ripercussioni sugli indici Oceanici.
L'Estate 2019 ha invece stupito per l'intensità delle onde calde, facendo crollare alcuni parametri teleconnettivi a favore di un "trend" estivo consolidato ed in graduale amplificazione.
Quindi cosa sta accadendo?
Innanzitutto dobbiamo fare un deciso passo indietro su quanto avevamo dibattutto riguardo il ruolo dell'attività solare sul WR emisferico.
Non ci sono evidenze scientifiche che il basso geomagnetismo operi un qualche tipo di forcing sulla circolazione globale, soprattutto il comportamento delle depressioni Aleutinica ed Islandese si è rivelato totalmente scollegato rispetto a quanto visto nel ventennio precedente:
Il periodo 2000/2013 ha visto una BDC strong con indebolimento del VP, l'esatto contrario il periodo 2014/2020:
L'evidenza è che il SOLE non ha avuto un ruolo chiaro nell'alternanza di questi due cicli speculari, mentre invece io penso che l'abbia avuto ciò che è accaduto nell'Oceano Pacifico tra il 1998 ed il 2000 e tra il 2014 ed il 2016:
Il fatto che l'alternanza tra due cicli così diversi sia stata preceduta da uno shock termico sull'Oceano Pacifico, non è certo un caso.
Le particolari rispercussioni sulla circolazione termoalina sono state prodromiche di un cambio di WR emisferico con rimodulazione nell'intensità delle depressioni Aleutinica ed Islandese, nel concetto di IZ e nel cambio di segno della PDO.
La PDO e la fase ENSO possono avere variazioni in bassa frequenza all'interno di un ciclo inverso, ma pur producendo temporanei effetti sul WR primario variandone l'intensità(ES inverno 2017/18) non avranno sufficiente energia per produrre un feedback sulla circolazione Globale.
Quindi per avere un cambio di WR significativo, dove per significativo intendo in intensità e durata(almeno 10 anni lasciando invariati gli altri parametri relativi al bilancio termodinamico), ci vuole uno shock termico sull'Oceano Pacifico.
Il ruolo dell'attività solare sulla circolazione atmosferica è invece più marginale e non ancora pienamente compreso a livello scientifico, diffidate di chi vi parla di proiezioni stagionali in base all'attività solare
Probabilmente avrà ripercussioni sul bilancio termico tra molti anni, ma nemmeno questa è una certezza.
L'altro punto , infine, riguarda ovviamente il GW ed il deficit di ghiaccio Artico.
L'impatto del deficit di ghiaccio Artico sul WR Invernale è drammatico, perchè va a scollegare le vorticità Troposferiche con quelle in Stratosfera, favorendo raffreddamenti di quest'ultima sempre più repentini ed intensi, innescando surplus di vorticità in Troposfera e rinforzando la componente zonale del getto.
A ciò si deve sommare un innalzamento delle celle atmosferiche e dei GPT, con un indebolimento del Fronte Polare.
Questo vuol dire una sempre maggiore difficoltà di fronti Atlantici sull'Europa centro-meridionale durante l'Autunno ma un tempo maggiormente orchestrato da cutoff che si muovono al di sotto del ramo principale del getto.
Viceversa d'Estate, il minor ghiaccio e la tendenza ad un riscaldamento Oceanico decisamente più lento rispetto a quello continentale, predispone il getto a frequenti cadute di tensione nelle aree emisferiche più fresche ed una drammatica persistenza configurativa (Onde calde eccezionali e persistenti).
Il mio ambizioso obiettivo rimane quello di inquadrare i trend piuttosto che "indovinare" una proieizione mensile, questo perchè prima di preparare un'auto per una gara devi sapere su quale circuito viene disputata.
Comprendere il trend è di fondamentale importanza per capire su quale tipo di WR primario stiamo lavorando.
La prima nasceva su alcuni spunti riguardanti oscillazioni in bassa frequenza di alcuni indici, con l'ipotesi che sarebbe stato un trimestre caratterizzato da instabilità e caldo non persistente.
Il secondo si rifaceva invece alle teorie sull'attività solare, sulla relazione tra geomagnetismo e NAO, sull'ipotesi che avesse un impatto sull'IZ andando a cambiare il segno delle anomalie sul Pacifico (PDO-) e del Tripolo ATL, dando il via ad un nuovo trend(Inverni freddi sull'Europa), andando così a chiudere il cerchio su quanto accaduto nel periodo 2000>2013 e spiegando la ciclicità collegata all'attività solare.
Come sono stati possibili sbagli di questo tipo su macroscala?
Per quanto riguarda l'Inverno 2019/20, è stato indubbiamente mal interpretato il "rumore di fondo", l'ipotesi che la bassa attività solare potesse avere un ruolo determinante nella modulazione dell'Indice Zonale e delle depressioni Aleutinica/Islandese con ripercussioni sugli indici Oceanici.
L'Estate 2019 ha invece stupito per l'intensità delle onde calde, facendo crollare alcuni parametri teleconnettivi a favore di un "trend" estivo consolidato ed in graduale amplificazione.
Quindi cosa sta accadendo?
Innanzitutto dobbiamo fare un deciso passo indietro su quanto avevamo dibattutto riguardo il ruolo dell'attività solare sul WR emisferico.
Non ci sono evidenze scientifiche che il basso geomagnetismo operi un qualche tipo di forcing sulla circolazione globale, soprattutto il comportamento delle depressioni Aleutinica ed Islandese si è rivelato totalmente scollegato rispetto a quanto visto nel ventennio precedente:
Il periodo 2000/2013 ha visto una BDC strong con indebolimento del VP, l'esatto contrario il periodo 2014/2020:
L'evidenza è che il SOLE non ha avuto un ruolo chiaro nell'alternanza di questi due cicli speculari, mentre invece io penso che l'abbia avuto ciò che è accaduto nell'Oceano Pacifico tra il 1998 ed il 2000 e tra il 2014 ed il 2016:
Il fatto che l'alternanza tra due cicli così diversi sia stata preceduta da uno shock termico sull'Oceano Pacifico, non è certo un caso.
Le particolari rispercussioni sulla circolazione termoalina sono state prodromiche di un cambio di WR emisferico con rimodulazione nell'intensità delle depressioni Aleutinica ed Islandese, nel concetto di IZ e nel cambio di segno della PDO.
La PDO e la fase ENSO possono avere variazioni in bassa frequenza all'interno di un ciclo inverso, ma pur producendo temporanei effetti sul WR primario variandone l'intensità(ES inverno 2017/18) non avranno sufficiente energia per produrre un feedback sulla circolazione Globale.
Quindi per avere un cambio di WR significativo, dove per significativo intendo in intensità e durata(almeno 10 anni lasciando invariati gli altri parametri relativi al bilancio termodinamico), ci vuole uno shock termico sull'Oceano Pacifico.
Il ruolo dell'attività solare sulla circolazione atmosferica è invece più marginale e non ancora pienamente compreso a livello scientifico, diffidate di chi vi parla di proiezioni stagionali in base all'attività solare
Probabilmente avrà ripercussioni sul bilancio termico tra molti anni, ma nemmeno questa è una certezza.
L'altro punto , infine, riguarda ovviamente il GW ed il deficit di ghiaccio Artico.
L'impatto del deficit di ghiaccio Artico sul WR Invernale è drammatico, perchè va a scollegare le vorticità Troposferiche con quelle in Stratosfera, favorendo raffreddamenti di quest'ultima sempre più repentini ed intensi, innescando surplus di vorticità in Troposfera e rinforzando la componente zonale del getto.
A ciò si deve sommare un innalzamento delle celle atmosferiche e dei GPT, con un indebolimento del Fronte Polare.
Questo vuol dire una sempre maggiore difficoltà di fronti Atlantici sull'Europa centro-meridionale durante l'Autunno ma un tempo maggiormente orchestrato da cutoff che si muovono al di sotto del ramo principale del getto.
Viceversa d'Estate, il minor ghiaccio e la tendenza ad un riscaldamento Oceanico decisamente più lento rispetto a quello continentale, predispone il getto a frequenti cadute di tensione nelle aree emisferiche più fresche ed una drammatica persistenza configurativa (Onde calde eccezionali e persistenti).
Il mio ambizioso obiettivo rimane quello di inquadrare i trend piuttosto che "indovinare" una proieizione mensile, questo perchè prima di preparare un'auto per una gara devi sapere su quale circuito viene disputata.
Comprendere il trend è di fondamentale importanza per capire su quale tipo di WR primario stiamo lavorando.