Ma queste continue "promesse"non mantenute da parte dei modelli,sono indice di scarsità previsionale o anche loro devono fare i conti con un cambiamento accelerato delle dinamiche un tempo frequenti e ora scomparse per alcuni vari cambiamenti circolatori? Quindi loro magari tracciano una strada un tempo facile e lineare da prevedere, che adesso non lo é più.
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Facile non è mai stata la meteo. Il grado di incertezza gia molto presente al rilevamento oggettivo dei parametri fisici atmosferici, si moltiplica poi lungo il percorso che porta alla previsione finale.
I modelli rispecchiano questo quadro , sono sempre in affanno direi 'per definizione'. Di recente lo sono anche sul breve, il perché non so in tutta sincerità quale sia, so solo che tenendo presente quanto ho detto occorre sempre tanto occhio critico e disincanto nel maneggiarli.
Quando ci si trasferisce a valutare l'atto pratico, cioè la previsione, con ragionevole certezza si puo affermare che il grado di indeterminazione elevato con cui si ha a che fare, consente a chiunque, purché resti sufficientemente sul vago , abbia buon senso e negli ultimi vent'anni abilità nel surfing sul web , un buon 50% di possibilità di imbroccare una previsione o avvicinarcisi parecchio con una conoscenza minima della materia. In quale altra disciplina scientifica puo mai succedere? Da qui il successo di Frati Indovini, Strologhi e compagnia .
L'altra faccia della medaglia è che in una previsione imbroccata oltre al 90% si deve tenere presente l' ausilio di una botta di culo.
Ecco che fare una previsione gran parte delle volte è frustrante: banalizzando si puo dire che per quanto tu studi e ti documenti, Frate Indovino non è mai troppo lontano e se imbrocchi al 100% devi sempre tener presente la botta di culo. Senza passione per la scienza e senso critico , sarebbe roba per masochisti.