• Benvenuti nel nuovo forum di Meteodue.it

EL NIÑO/SOUTHERN OSCILLATION (ENSO) DIAGNOSTIC DISCUSSION

zagor

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
1,706
Reazioni
606
Punteggio
113
Località
voghera
🤣 😇 🤣Magari mettetevi d'accordo tu e Foianese Marco. Non si può leggere un post che parla di Nina in sviluppo e dopo un altro che parla di Nino in partenza.....
Facciamo che non fa una Nada e siamo tutti felici e contenti?
 

firenze3

Administrator
Staff Forum
Amministratore
Cavaliere di Gran Croce decorato di gran cordone
Messaggi
44,670
Reazioni
3,303
Punteggio
113
Località
Fi Sodo (Abit) - Casellina Scandicci(FI) Lav
🤣 😇 🤣Magari mettetevi d'accordo tu e Foianese Marco. Non si può leggere un post che parla di Nina in sviluppo e dopo un altro che parla di Nino in partenza.....
Facciamo che non fa una Nada e siamo tutti felici e contenti?
Si evince molto bene dalle due immagini postate sopra, come già ci sia la strisciata calda tipica del Nino in partenza...non vedo il problema😉
Se volete apro un nuovo post, ma non vorrei creare inutili doppioni
 

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,689
Reazioni
826
Punteggio
113
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it

Evoluzione dello Stato ENSO: Tendenze per l’Estate e l’Inverno 2025-26 secondo il NOAA (Giugno 2025)

Nel recente aggiornamento rilasciato il 12 giugno 2025 dal Climate Prediction Center della NOAA, lo stato attuale del sistema ENSO (El Niño-Southern Oscillation) è diagnosticato come neutro, con condizioni che si sono mantenute tali durante le ultime settimane. Le analisi oceaniche e atmosferiche rivelano un quadro coerente con la fase ENSO-Neutral, ma mostrano anche indizi che rendono plausibile una transizione verso La Niña nei mesi successivi, seppur con incertezza crescente nel periodo invernale.

Condizioni attuali nel Pacifico equatoriale

Durante il mese precedente, le temperature superficiali del mare (SST) nella regione Niño 3.4 si sono mantenute vicine alla norma, con valori settimanali compresi tra -0.1°C e +0.4°C. Questo comportamento termico è compatibile con uno stato neutro. Inoltre, le anomalie termiche sottomarine (tra 180° e 100°W) sono risultate lievemente positive, in particolare nelle sezioni centrali e occidentali del Pacifico, suggerendo un contenuto di calore sub-superficiale ancora disponibile ma non sufficiente a innescare un evento El Niño.

Dal punto di vista atmosferico, i venti zonali di basso livello sono rimasti orientati da est nell’area est-centrale del Pacifico, mentre i venti in quota hanno mostrato una configurazione prossima alla norma. L’attività convettiva ha continuato a concentrarsi sull’Indonesia, una configurazione coerente con lo stato neutro e con il potenziale rafforzamento della Walker Circulation, che potrebbe prefigurare uno sviluppo verso condizioni da La Niña se persistente.

Previsioni stagionali e probabilità evolutive

L’immagine allegata mostra l’evoluzione probabilistica delle tre fasi ENSO (El Niño, Neutral, La Niña) da parte del NOAA CPC per i prossimi mesi, con soglie di riferimento ±0.5°C sulla regione Niño 3.4 (ERSSTv5). Le stagioni sono aggregate in terne mobili (MJJ, JJA, JAS, etc.). I principali punti da evidenziare:

  • MJJ (Maggio-Luglio): probabilità di Neutral al 96%, praticamente certo.
  • JJA (Giugno-Agosto): Neutral ancora molto probabile (82%), mentre La Niña inizia a guadagnare terreno (13%), e El Niño rimane trascurabile (5%).
  • SON (Settembre-Novembre): la probabilità di Neutral scende al 53%, mentre La Niña sale al 37% – segno di possibile transizione.
  • NDJ (Novembre-Gennaio): incertezza marcata con 48% di Neutral e 41% di La Niña – uno scenario bifronte.
  • DJF (Dicembre-Febbraio) e JFM (Gennaio-Marzo 2026): il trend si stabilizza su un equilibrio fragile tra Neutral (52-56%) e La Niña (31-37%), con El Niño che rimane marginale (<15%).
Tale distribuzione probabilistica è supportata sia dall’ensemble del North American Multi-Model Ensemble (NMME)che dalle previsioni del IRI, che nel complesso confermano la persistenza di un pattern neutrale ma con tendenze deboli verso La Niña entro la fine del 2025.

Implicazioni climatiche e teleconnessioni attese

Nel contesto delle teleconnessioni globali, il mantenimento di una fase ENSO-Neutral durante l’estate boreale tende a ridurre l’influenza tropicale diretta sulla circolazione extratropicale, rendendo altri driver (quali il pattern della North Atlantic Oscillation – NAO, la Scandinavian pattern – SNAO, o l’attività convettiva monsonica) più dominanti nell’influenzare il clima europeo e mediterraneo.

Tuttavia, l’eventuale ingresso in fase La Niña tra autunno e inverno potrebbe comportare implicazioni significative per il semestre freddo 2025-26. In generale, gli eventi di La Niña sono associati a:

  • Aumento della piovosità in Indonesia e Australia.
  • Inverno più freddo e nevoso nel Nord America settentrionale.
  • Tendenza a una NAO positiva in inverno con flusso zonale più forte sull’Atlantico, ma anche potenziale incremento dei blocchi antizonali sull’Europa sud-occidentale, secondo alcune simulazioni recenti.

Conclusioni

Alla luce dei dati attuali, il NOAA mantiene lo stato di ENSO Alert System: Not Active, in assenza di segnali coerenti con una fase calda o fredda marcata. Tuttavia, l’evoluzione dell’equilibrio tra contenuto di calore sottomarino, pattern dei venti e convezione equatoriale sarà cruciale per determinare la traiettoria dell’ENSO nel secondo semestre del 2025. Il monitoraggio resta dunque essenziale, in particolare tra agosto e novembre, periodo in cui tradizionalmente si manifesta l’inizio degli eventi ENSO.


Riferimenti bibliografici e fonti

  1. NOAA Climate Prediction Center (2025). ENSO Diagnostic Discussion, June 2025.
  2. IRI/CPC ENSO Forecast – International Research Institute for Climate and Society, Columbia University.
  3. McPhaden, M. J., Zebiak, S. E., & Glantz, M. H. (2006). ENSO as an integrating concept in Earth science. Science, 314(5806), 1740–1745.
    DOI: 10.1126/science.1132588
  4. Timmermann, A. et al. (2018). El Niño–Southern Oscillation complexity. Nature, 559, 535–545.
    DOI: 10.1038/s41586-018-0252-6
  5. Capotondi, A. et al. (2015). Understanding ENSO diversity. Bulletin of the American Meteorological Society, 96(6), 921–938.
    DOI: 10.1175/BAMS-D-13-00117.1
 

Allegati

  • IMG_1936.jpeg
    IMG_1936.jpeg
    82 KB · Visualizzazioni: 1

Alessandro 81

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
7,689
Reazioni
826
Punteggio
113
Località
Rimini
Sito web
portaledellameteorologia.it

ENSO-Neutral e le Teleconnessioni Estive: Ruolo dei Pattern Extra-tropicali sul Clima Euro-Mediterraneo

Durante le fasi ENSO-Neutral, ovvero quando le anomalie di temperatura superficiale del mare (SST) nella regione Niño 3.4 restano comprese tra -0.5°C e +0.5°C per diversi mesi, il Pacifico equatoriale non fornisce un segnale convettivo sufficientemente forte da influenzare in modo sistematico la circolazione atmosferica globale. Questo implica che l’influenza diretta dell’ENSO sulla troposfera extratropicale si attenua, in particolare durante il semestre caldo, rendendo altri fattori teleconnettivi più determinanti per la configurazione meteorologica sull’Europa e sul bacino del Mediterraneo.

1. Il decoupling estivo tra tropici e medie latitudini

Nel semestre estivo boreale (giugno–settembre), il gradiente termico meridionale tra i tropici e le alte latitudini si riduce fisiologicamente a causa del riscaldamento generalizzato dell’emisfero nord. Questo limita l’efficacia del "wave train tropicale" tipico dell’ENSO, come i classici schemi di teleconnessione tipo Pacific–North American (PNA) o Tropical–North Atlantic (TNA), poiché le anomalie convettive equatoriali faticano a indurre onde di Rossby coerenti nel flusso zonale rilassato dell’estate (Barsugli et al., 2006; Rodríguez-Fonseca et al., 2016). La fase ENSO-Neutral, priva di un forcing convettivo dominante, accentua questo decoupling funzionale tra tropici e medie latitudini.

2. Ruolo dominante dei pattern extratropicali: NAO e SNAO

Con l’attenuazione del forcing tropicale, diventano preponderanti le modalità interne della variabilità atmosferica euro-atlantica, tra cui:

  • NAO estiva (Summer NAO, SNAO): distinta dalla NAO invernale, la SNAO è descritta da una dipole pressure mode tra la Groenlandia e le Isole Britanniche/Europa centrale. Il suo segnale è fortemente associato a:
    • flussi zonali forti (fase positiva → condizioni più secche e calde sull’Europa centro-settentrionale e Scandinavia);
    • blocchi anticiclonici e ondate di calore nel Mediterraneo quando associata a persistenti anomalie positive di geopotenziale (Folland et al., 2009; Linderholm et al., 2009).
  • Scandinavian pattern (SCA): struttura di blocco che modula le intrusioni fresche o la risalita di aria subtropicale. Una fase positiva (alta pressione sulla Scandinavia) è spesso connessa a flussi meridiani che favoriscono persistenti ondate di calore in Europa sud-occidentale (Cassou, 2008).
In assenza di un forte segnale ENSO, questi pattern autonomi o endogeni del sistema atmosferico euro-atlanticotendono a guidare la variabilità del getto subtropicale e della circolazione a scala sinottica.

3. Influenza della circolazione monsonica e della Madden-Julian Oscillation (MJO)

Anche l’attività convettiva monsonica e la variabilità intrastagionale tropicale, in primis la Madden-Julian Oscillation (MJO), possono modulare l’attività delle onde di Rossby che impattano l’Europa. La MJO, se attiva nelle fasi 2–3 o 6–7, può innescare onde planetarie retrograde o blocchi che influenzano la posizione del jet stream atlantico (Lin et al., 2009; Vitart, 2017). Tuttavia, durante la fase ENSO-Neutral, la coerenza spazio-temporale dell’attività MJO risulta spesso indebolita, limitando anche il suo potenziale di teleconnessione con le medie latitudini.

4. Implicazioni per il bacino del Mediterraneo

Il Mediterraneo, in estate, rappresenta un’area di transizione tra il dominio subtropicale africano e la cintura di westerlies temperati. In condizioni ENSO-Neutral:

  • l’espansione subtropicale (African High) tende a essere governata da fattori locali e dall’Atlantico subtropicale (come le anomalie termiche marine);
  • le incursioni di aria più fresca o perturbata dipendono maggiormente dalla posizione del get stream polare, che risulta a sua volta controllato dalla NAO e dalla SNAO.
Ciò implica che eventuali anomalie di temperatura o precipitazione nel Mediterraneo non possono essere imputate direttamente all’ENSO, ma devono essere analizzate in funzione della variabilità interna dell’Atlantico Nord e delle interazioni con il continente eurasiatico.


Conclusioni

In sintesi, durante le fasi ENSO-Neutral estive, il Pacifico tropicale non fornisce un segnale dominante sulla circolazione globale, lasciando spazio a una maggiore influenza delle modalità interne della variabilità atmosferica nell’emisfero nord. In particolare, NAO, SNAO, Scandinavian Pattern e MJO risultano cruciali nel determinare le configurazioni bariche sull’Europa e, di conseguenza, l’evoluzione termico-precipitativa sul Mediterraneo. La comprensione di questi meccanismi è fondamentale per interpretare la variabilità stagionale in assenza di un segnale ENSO definito.


Riferimenti bibliografici

  1. Barsugli, J. J., Sardeshmukh, P. D., & Van den Dool, H. M. (2006). The Tropical Influence on Extratropical Predictability. Journal of Climate, 19(22), 5685–5704.
    DOI: 10.1175/JCLI3913.1
  2. Folland, C. K., Knight, J., Linderholm, H. W., Fereday, D., Ineson, S., & Hurrell, J. W. (2009). The Summer North Atlantic Oscillation: Past, Present, and Future. Journal of Climate, 22(5), 1082–1103.
    DOI: 10.1175/2008JCLI2459.1
  3. Cassou, C. (2008). Intraseasonal Interaction Between the Madden–Julian Oscillation and the North Atlantic Oscillation. Nature, 455, 523–527.
    DOI: 10.1038/nature07286
  4. Rodríguez-Fonseca, B. et al. (2016). Summer climate variability in the Mediterranean region: Role of teleconnections and local factors. Climate Dynamics, 47, 1361–1377.
    DOI: 10.1007/s00382-015-2908-0
  5. Vitart, F. (2017). Evolution of ECMWF sub-seasonal forecast skill scores. Quarterly Journal of the Royal Meteorological Society, 143(702), 2660–2670.
    DOI: 10.1002/qj.3097
  6. Lin, H., Derome, J., & Brunet, G. (2009). The nonlinear transient atmospheric response to tropical forcing. Journal of Climate, 22(4), 603–620.
    DOI: 10.1175/2008JCLI2348.1

 
Top