• Benvenuti nel nuovo forum di Meteodue.it

Amarcord.......

S

Sporvino

Guest
Teowrc ha detto:

28 dicembre 1996...l'unico volta che andai a sbattere per colpa della neve.  ;D

mi frego' lo sovrascorrimento umido che anticipo' le precipitazioni...era un sabato mattina. Allora abitavo a Spezia ma con la mia ragazza e una coppia di amici
avevamo programmato di passare il 31 dicembre a Montelungo. Io andai su il 28, da solo, per aprire e scaldare casa...mi svegliai alle 8 e il cielo già minacciava. Affrettai la partenza, che i primi fiocchetti misti cadevano in città...entrato in autostrada, ad Aulla già nevicava secca secca, che manco attaccava sull'asfalto.. ;)
uscii a Pontremoli e iniziai a salire verso la Cisa, c'era già la patina per terra e fioccava forte con -4. Allora avevo una escort sw con le ruote larghe, una pippa sulla neve...ma me li rischiai a salire, l'avevo sempre fatto! un tornante e via...secondo tornante e via...al terzo mi pianto e non c'è verso  ;D  metto la retromarcia e scendo giu' fino al tornante sotto, giro la macchina e....mi viene la pessima idea di non montare le catene lì ma di scendere di poco per arrivare
in fondo alla discesa e metterle su sul piano.... dopo 50 metri di discesa già capii che nella migliore delle ipotesi sarei andato a sbattere, nella peggiore sarei
finito giu' di sotto... :-X la macchina era ingovernabile, nulla, non rispondeva piu', mi tenni pronto con la portiera aperta per scendere al volo nel caso si fosse
diretta a sx verso il vuoto..faccio due semicurve non so come, alla terza inclinata verso l'interno, scivolo verso dx e vado a sbattere con tro il muretto in sasso
rimanendo con le due ruote dx nella cunetta. bloccato. sono dietro la curva, esco come un razzo e vado 100 metri a monte per segnalare l'ostacolo. Arriva la prima auto, faccio cenno, ma vedo l'autista in difficoltà, con gli occhi sbarrati dal terrore  :eek:  non ci riesce e mi centra in pieno...arriva la seconda idem. La terza, la quarta la quinta...alla fine sono 12 le auto incastrate l'una sull'altra dietro la mia!  :p

arriva la stradale con la campagnola...statale chiusa...ci vengono a recuperare, mi tirano fuori con il gancio di traino e il verricello. Nel frattempo lo strato di neve
è abbastanza alto, le ruote fanno presa e si riesce a scendere. Monto le catene finalmente e, nonostante un braccetto rotto e la difficoltà a sterzare, riesco ad
arrancare i 13 km fino a Montelungo. Su nevica con -7! in casa ho -1 tutto gelato flessibili spaccati, così i rubinetti. 2 iorni per sistemare tutto mentre nevica
ininterrottamente anche se debole. Il 30 quando arriva la mia ragazza e gli amici, con le catene montate, la casa è a posto, anche se sono distrutto.  :D

giorni indimenticabili, tanta neve, e continua fino a dopo la mezzanotte del 31, con un ultima stracciata terrificante poi, di botto...gira in pioggia. Il 2 gennaio è già andata via tutta, come spesso accade qui.  ;)
 

Buriano84

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
9,852
Reazioni
0
Punteggio
0
Sporvino ha detto:
28 dicembre 1996...l'unico volta che andai a sbattere per colpa della neve.  ;D

mi frego' lo sovrascorrimento umido che anticipo' le precipitazioni...era un sabato mattina. Allora abitavo a Spezia ma con la mia ragazza e una coppia di amici
avevamo programmato di passare il 31 dicembre a Montelungo. Io andai su il 28, da solo, per aprire e scaldare casa...mi svegliai alle 8 e il cielo già minacciava. Affrettai la partenza, che i primi fiocchetti misti cadevano in città...entrato in autostrada, ad Aulla già nevicava secca secca, che manco attaccava sull'asfalto.. ;)
uscii a Pontremoli e iniziai a salire verso la Cisa, c'era già la patina per terra e fioccava forte con -4. Allora avevo una escort sw con le ruote larghe, una pippa sulla neve...ma me li rischiai a salire, l'avevo sempre fatto! un tornante e via...secondo tornante e via...al terzo mi pianto e non c'è verso  ;D  metto la retromarcia e scendo giu' fino al tornante sotto, giro la macchina e....mi viene la pessima idea di non montare le catene lì ma di scendere di poco per arrivare
in fondo alla discesa e metterle su sul piano.... dopo 50 metri di discesa già capii che nella migliore delle ipotesi sarei andato a sbattere, nella peggiore sarei
finito giu' di sotto... :-X la macchina era ingovernabile, nulla, non rispondeva piu', mi tenni pronto con la portiera aperta per scendere al volo nel caso si fosse
diretta a sx verso il vuoto..faccio due semicurve non so come, alla terza inclinata verso l'interno, scivolo verso dx e vado a sbattere con tro il muretto in sasso
rimanendo con le due ruote dx nella cunetta. bloccato. sono dietro la curva, esco come un razzo e vado 100 metri a monte per segnalare l'ostacolo. Arriva la prima auto, faccio cenno, ma vedo l'autista in difficoltà, con gli occhi sbarrati dal terrore  :eek:  non ci riesce e mi centra in pieno...arriva la seconda idem. La terza, la quarta la quinta...alla fine sono 12 le auto incastrate l'una sull'altra dietro la mia!  :p

arriva la stradale con la campagnola...statale chiusa...ci vengono a recuperare, mi tirano fuori con il gancio di traino e il verricello. Nel frattempo lo strato di neve
è abbastanza alto, le ruote fanno presa e si riesce a scendere. Monto le catene finalmente e, nonostante un braccetto rotto e la difficoltà a sterzare, riesco ad
arrancare i 13 km fino a Montelungo. Su nevica con -7! in casa ho -1 tutto gelato flessibili spaccati, così i rubinetti. 2 iorni per sistemare tutto mentre nevica
ininterrottamente anche se debole. Il 30 quando arriva la mia ragazza e gli amici, con le catene montate, la casa è a posto, anche se sono distrutto.  :D

giorni indimenticabili, tanta neve, e continua fino a dopo la mezzanotte del 31, con un ultima stracciata terrificante poi, di botto...gira in pioggia. Il 2 gennaio è già andata via tutta, come spesso accade qui.  ;)
Boia..... :eek:
Anche io del 1996 c'ho tanti ricordi..... ;)
 

iceberg

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
4,119
Reazioni
85
Punteggio
48
Località
Castelfranco Piandiscò (Arezzo) 350 metri s.l.m.
Ore 12.30.
Sono al lavoro, mi affaccio e vedo scendere qualcosa dal cielo.
Esco fuori per fumare una sigaretta e guardare. Aria bianca. Pura. Non credo a quelle candide farfalle  che scivolano giù. "Si fermeranno presto", penso.
Torno al lavoro ma dentro di me, stranamente, c'è la ricchezza dell'attesa.  Dalle veneziane della finestra non traspare niente ma nella stanza filtra una luce più bianca del solito. Sogghigno. Alle 13.30 scocca l'ora della partenza. Quando esco non credo ai miei occhi. Di fronte a me un leggerissimo velo bianco ricopre già il parcheggio e i giardini intorno. "Ora smette" - mi dico e salgo in macchina. Accendo il motore e l'auto parte.
Inizia da qui uno dei giorni più belli della mia vita.
Faccio appena seicento metri e quelle centinaia di farfalle che prima svolazzavano nell'aria diventano mille, diecimila, milioni, in pochissimo tempo. Un tempo,  che per me diventa infinito.  Cadono sul vetro della macchina come se qualcuno le gettasse addosso a me e, simili ad ali fatate si spiegano davanti ai miei occhi sovrastando la strada, le vetture, gli alberi, i prati, le panchine, i tetti, gli ombrelli e tutto ciò che mi circonda.
Sono in trance e non mi accorgo che sono ferma, la mia auto è accesa ma è sempre lì, in coda,  davanti a una fila di mezzi bloccati sulla regionale 69.
C'è chi sbraita e litiga con un vigile urbano, chi inveisce, chi scende, chi non sa godere  di questo spettacolo.
Io sono dentro l'abitacolo della mia Lancia Y, che non è più nera, ma bianca ed inizio a sorridere e poi a ridere, e ad urlare e a cantare mentre i milioni di fiocchi sbattono violenti sul parabrezza. Vorrei essere fuori di lì, vorrei correre sotto la neve mentre scende giù impetuosa come mai l'avevo vista. Non so come  fare a lasciare l'auto finchè la fila continua a muoversi. Ma vorrei anche stare lì dentro e, impietrita,  godermi la vista di quei fiocchi enormi che percuotono tutto il mondo, mentre le loro molecole si uniscono per formare un manto che ammalia ogni sguardo. Sono combattuta, accendo la radio per sapere com'è la situazione e comprendo che da lì sarà difficile muoversi. Mancano più di 10 km da casa.
Non penso, neanche ci rifletto un po'!
"Carpe diem" - mi ripeto.
Scendo, cerco di accostare la mia Y in una piazzola che, come per miracolo, appare alla mia destra. La lascio lì, prendo la borsa e chiudo la vettura.
Filamente!
Mi incammino a piedi verso casa, senza ombrello.  Al di là del blocco stradale causato da un'auto di traverso, c'è il silenzio immerso nel fruscìo dei fiocchi. Percepisco dalle case vicine solo lievi rumori, e odo  l'abbiaiare di un cane il cui latrato si amplifica in tutta qualla clama.
Più in là è già tutto immobile.
Ed io rido, canto e ballo calpestando la neve, bagnandomi le scarpe,  mentre lei scende, scende ancora violenta, bagnando quasi ogni parte del mio corpo. La sento nel viso, nelle mani, nei capelli e mi è dolce avvertirla cadere nelle labbra. Quanti minuti, ore sono passate? Non so, tante forse. Quando metto piede in casa, dopo che secchiate di neve avevano colpito ogni parte di me, è già sera e l'oscurità ha avvolto il biancore. 
Ecco è stato allora che ho compreso cos'è la felicità!
Era il 17 dicembre 2010

Iceberg per tutti voi!
 

Meteotela

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
4,349
Reazioni
97
Punteggio
48
Località
Quarrata (Pistoia)
Iceberg
emot-brava.gif
  :-*
 

Meteotela

Utente esperto
MD GROUP
Messaggi
4,349
Reazioni
97
Punteggio
48
Località
Quarrata (Pistoia)
..appennino pistoiese che sparisce "il fogno" arriva sino a Pistoia,stupendi questi sconfinamenti visti dal Montalbano...foto che ho scattato l'8/12/2012  ;)

34rwzyt.jpg
 
Top