A mio avviso un colpo di coda invernale, anche rilevante, non è del tutto inverosimile, specialmente per le caratteristiche quasi uniche che ha assunto, sin dall'inizio, questa stagione invernale con dinamiche imprevedibili ed una troposfera che ha sempre condotto le danze. Entro la prima decade/metà di marzo mi aspetto quel graduale riassetto barico anche favorito dall'avanzamento stagionale e dalla maggiore incidenza radiativa che porterà alla fisiologica destrutturazione del VPT. Il crescente gap termico tra alte e medie latitudini tra non molto verrà colmato con una dinamica meridiana, anche spettacolare. Ma qualcuno obietterà: ai piani isobarici superiori è in atto un ESE Cold da manuale che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote ed invalidare questo ultimo tentativo di riscossa del Generale... A mio modesto parere gli effetti, in termini di risonanza ai piani troposferici, dell'ESE in stratosfera, saranno assai limitati nello spazio e nel tempo. 
L'ESE di tipo cold tardivo potrebbe porre le basi per un FW anch'esso tardivo che potrebbe regalarci una primavera mediamente sottomedia dal punto di vista termico e molto dinamica, scongiurando l'incubo di una deriva subtropicale anticipata.
In primavera le irruzioni meridiane possono colorare di bianco il paesaggio anche per poche ore , con fenomeni intensi visto i forti gradienti termici dovuti al fisiologico aumento di radiatività solare.
Come hai giustamente fatto notare , quest'anno l'accumulo di freddo è molto accentuato e non si è ritirato verso EST ma è ancora ben presente in Russia europea e Scandinavia e una incursione tardiva del freddo potrebbe portare notevoli sbalzi termici e riflettere effetti invernali a latitudini mediterranee . Dettagli anche su macroscala difficilmente prevedibili a distanze di oltre 7 giorni sopratutto per il marcato gradiente termico che va aumentando fra le latitudini mediterranee e quelle del nord Europa e Russia .
Le carte meteo inoltre possono anche non leggere eventuali temporali nevosi nemmeno a poche ore dall'eventuale loro manifestarsi, come quasi sempre accade in periodi primaverili. Forti nevicate locali con accumuli anche a due cifre , sono sempre state una sorpresa e mai state lette dai GM , come spesso accade per i temporali che si sviluppano per estemporanee infiltrazioni di aria fredda dovute a un cavetto d'onda poco prevedibile .
Il quardo delle ENS tende a mostrare un'area mediterranea tuttaltro che in predaa stabilità anticiclonica. La tendenza a meridianizzazioni verso quest'area si fanno quindi molto probabili.
Staremo a vedere cosa uscirà dal cilindro di questo inizio di Primavera che sembra avere i giusti connotati di questa stagione che dovrebbe essere instabile per antonomasia.