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devo rispondere a me stesso per una correzione doverosa ; mentre fu quasi da subito scelto l'abitato di metamauco (Malamocco ) come residenza sicura del Dux ( insieme a rivo alto / Rialto ) il ducato della Venetia bizantina aveva la sede amministrativa per un breve tempo ad Eraclea cui fu eretta a capitale ma più che altro a sede vescovile . La caduta della bizantina Eraclea avvenne per mano della vicina Equino (Jesolo) sempre in contrasto con la prima filo bizantina per via dei presenti partiti prima filo longobardi e poi filo franchi ( che poi segneranno la caduta di ambedue le città) ; le alterne vicende videro avvicendarsi le sede vescovile per circa un secolo tra le due città finche non venne spostata definitivamente a Malamocco e poi a chioggia. il dogato invece, pur già riparando , come sede funzionale al Metamauco , rimase nominalmente eretto ad Eraclea fino alla sua definitiva caduta.diciamo che l'autore "omette" , come di sua abituale prassi . molte informazioni ......omette per esempio che l'abitato di Rialto e Malamucco ( la futura Venezia) dalla distruzione di Oderzo vede decuplicata la sua popolazione al pari di Eraclea ( aumentate già prima a causa delle guerre Greco-gotiche e della Peste di Giustiniano , anno 541 d.c.) ; come omette quasi la paritetica importanza di Rialto con Eraclea tanto che il Dux ( duca - doge), amministratore politico e militare dei possedimenti Bizantini esterni lontani da Costantinopoli , risiedeva dopo la caduta di Oderzo a Rialto/ Venetia , non ad Eraclea ... " omette" altresì volontariamente , che nei 50 anni precedenti la temperatura della macro area Euroasiatica e nord africana come quasi tutto l'emisfero boreale aveva avuto una contrazione verso temperature più fredde date da un fenomeno vulcanico eruttivo islandese che si ripete a più riprese ; l'anno senza estate 536 d.c. dove per 18 mesi una " nebbia fitta oscurava il sole che aveva la brillantezza della luna" ( Da Procopio di Cesarea , storico Bizantino del periodo in questione nella " istoria delle guerre Valdaliche " , stessa cosa nelle "Variae" di Cassiodoro ed inoltre anche in Paolo Diacono, storico Longobardo di Cividale del friuli , che parla della crudezza degli Inverni intorno al 590 D,C) ). Al tal riguardo, l'autore omette ancora una volta , uno studio molto serio effettuato da un team di ricercatori e storici internazionali sotto la supervisione di storico di Harvard , tale professor McCormik , storico medievista e archeologo ( non proprio così sconosciuto nell'ambiente ) , dove si evince chiaramente che gli anni dal 536 d.c. al 545 d,c, furono ,con molta probabilità, gli anni più freddi della macro area prima citata fino ad oggi , con punte da 1,5 a 2,5 gradi Celsius di media minori della temperatura odierna. Lo studio effettuato ha dalla sua ,trallaltro , numerosi carotaggi fatti sui ghiacciai alpini presenti dell'epoca, dove si evince un repentino accrescimento di quest'ultimi e raccoglie tutte le notizie storiche che parlano del periodo in questione e dei fenomeni climatici ad esso legati ; studio confermato anche da un altro studio portato avanti da un team svizzero capitanato da Ulf Buntgen ,e dallo studio antecedente di un dendrocronologo Irlandese , tale Mike Baille.
il raffreddamento di tale area termino circa verso il 640 D.C.
Cassiodoro nelle sue "Variae " parla apertamente di gelo e siccità per i primi anni .
quindi ti consiglio di prendere spunti molteplici sulla storia di quegli anni e magari da "storici" che hanno studi pubblicati , non da uno che "Omette" tutto quello che non si confà con il suo pensiero ( politico in primis) e racconta la storia a par suo.
chiedo venia e correggo.
saluti.
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