Eccoci qua. Come promesso vi postiamo un reportage dell'incredibile serata del 29 gennaio.
Gli attori della scena: Paolo - Maremmano e Francesco - Tstora. Piano piano arrivano anche le fotografie. ;D
Portovenere. Abbiamo fatto fotografie per tutto il pomeriggio, passato in compagnia di un debole scirocco e mare mosso con onde belle ma non oltre i tre metri. Sono le 19, io Maremmano ci avviamo verso il ristorante sotto una leggere pioggia con la speranza che arrivi qualcosa di più sostanzioso: i modelli parlavano chiaro, tre metri di onda non ci bastano!!
Sgranata di testaroli al pesto accompagnato da un quartino di vino, grappa e si ritorna in prima linea. “Che è stò casino?” chiedo a Maremmano appena uscito dal ristorante. Ma si, è LUI, è il CAPITAN LIBECCIO! Soffia rabbioso, il mare è salito di circa un metro, si viaggia sui quattro metri di onda! FINALMENTE!
Proviamo a fare qualche fotografia ravvicinata alla chiesetta, ma piove col vento e le lenti dei nostri obbiettivi si riempiono di goccioline. CAXXO! Fortuna che Maremmano ha un asso nella manica.
Al buio seguo Maremmano su un sentierino controvento che risale la collina. La scena è da film dell'orrore: non si vede niente, il vento taglia la faccia mentre una sinfonia di schianti si leva dagli scogli sotto di noi.
Arriviamo al piccolo “bunker” a mezza costa, posto circa 30 metri sopra il livello del mare. Qua dentro siamo riparati dalla pioggia ma non dal vento: la nicchietta ha delle grosse finestre aperte ad ovest ed il vento ci si incanala dentro ululando come una bestia ferita. Non c'è verso di stare fermi, l'apertura crea un pazzesco effetto Venturi che ci fa letteralmente ballare, ci sposta, ci scalcia.
Vibra tutto. Vibra il terreno, vibrano gli stativi delle macchine fotografiche. “E' la risonanza” dice l'ingegner Maremmano. Oltre i due secondi di posa sarà difficile andare. Abbraccio il treppiede per farlo staro fermo e inizio a scattare.
Il mare!! Ora si è che è incazzato! Sono le 22, le onde salgono di minuto in minuto, gli spruzzi iniziano ad avvolgere la chiesa. Prima una volta, poi una seconda volta, poi una terza volta... siamo in estasi! Scattiamo in continuazione, l'ululato del vento è interrotto solo dagli schianti delle onde sulla scogliere e dai nostri urli quando ci riesce una bella fotografia. Sembriamo matti, ma forse sani sani non lo siamo davvero.
Il rumore del vento copre i pensieri, entriamo in una fase quasi mistica osservando lo sbattere dei cavalloni sulla scogliera illuminata dai fari e fotografando come automi. Intorno a noi niente, solo la burrasca. Godimento puro: le onde più alte arrivano intorno ai 5 metri, sono le 23.30.
Come promesso dai modelli inizia a piovere, il vento smette di aumentare, si stabilizza per qualche minuto e poi... si smorza. Si smorza e piove sempre più forte. Risento i miei pensieri, arriva anche un po' di freddo nelle ossa (sette ore di fotografie non sono poche) e la stanchezza. Smontiamo e torniamo al paese. E' mezzanotte passata.
Ringrazio Paolo, ops, Maremmano, per avermi dato l'idea e per avermi fatto conoscere un angolo di meraviglia a due passi da casa.
Prossimo obbiettivo dichiarato: chiesetta di Portovenere con i fulmini! 8)
Gli attori della scena: Paolo - Maremmano e Francesco - Tstora. Piano piano arrivano anche le fotografie. ;D
Portovenere. Abbiamo fatto fotografie per tutto il pomeriggio, passato in compagnia di un debole scirocco e mare mosso con onde belle ma non oltre i tre metri. Sono le 19, io Maremmano ci avviamo verso il ristorante sotto una leggere pioggia con la speranza che arrivi qualcosa di più sostanzioso: i modelli parlavano chiaro, tre metri di onda non ci bastano!!
Sgranata di testaroli al pesto accompagnato da un quartino di vino, grappa e si ritorna in prima linea. “Che è stò casino?” chiedo a Maremmano appena uscito dal ristorante. Ma si, è LUI, è il CAPITAN LIBECCIO! Soffia rabbioso, il mare è salito di circa un metro, si viaggia sui quattro metri di onda! FINALMENTE!
Proviamo a fare qualche fotografia ravvicinata alla chiesetta, ma piove col vento e le lenti dei nostri obbiettivi si riempiono di goccioline. CAXXO! Fortuna che Maremmano ha un asso nella manica.
Al buio seguo Maremmano su un sentierino controvento che risale la collina. La scena è da film dell'orrore: non si vede niente, il vento taglia la faccia mentre una sinfonia di schianti si leva dagli scogli sotto di noi.
Arriviamo al piccolo “bunker” a mezza costa, posto circa 30 metri sopra il livello del mare. Qua dentro siamo riparati dalla pioggia ma non dal vento: la nicchietta ha delle grosse finestre aperte ad ovest ed il vento ci si incanala dentro ululando come una bestia ferita. Non c'è verso di stare fermi, l'apertura crea un pazzesco effetto Venturi che ci fa letteralmente ballare, ci sposta, ci scalcia.
Vibra tutto. Vibra il terreno, vibrano gli stativi delle macchine fotografiche. “E' la risonanza” dice l'ingegner Maremmano. Oltre i due secondi di posa sarà difficile andare. Abbraccio il treppiede per farlo staro fermo e inizio a scattare.
Il mare!! Ora si è che è incazzato! Sono le 22, le onde salgono di minuto in minuto, gli spruzzi iniziano ad avvolgere la chiesa. Prima una volta, poi una seconda volta, poi una terza volta... siamo in estasi! Scattiamo in continuazione, l'ululato del vento è interrotto solo dagli schianti delle onde sulla scogliere e dai nostri urli quando ci riesce una bella fotografia. Sembriamo matti, ma forse sani sani non lo siamo davvero.
Il rumore del vento copre i pensieri, entriamo in una fase quasi mistica osservando lo sbattere dei cavalloni sulla scogliera illuminata dai fari e fotografando come automi. Intorno a noi niente, solo la burrasca. Godimento puro: le onde più alte arrivano intorno ai 5 metri, sono le 23.30.
Come promesso dai modelli inizia a piovere, il vento smette di aumentare, si stabilizza per qualche minuto e poi... si smorza. Si smorza e piove sempre più forte. Risento i miei pensieri, arriva anche un po' di freddo nelle ossa (sette ore di fotografie non sono poche) e la stanchezza. Smontiamo e torniamo al paese. E' mezzanotte passata.
Ringrazio Paolo, ops, Maremmano, per avermi dato l'idea e per avermi fatto conoscere un angolo di meraviglia a due passi da casa.
Prossimo obbiettivo dichiarato: chiesetta di Portovenere con i fulmini! 8)