Un saluto a tutto il CMT
Le ripetute intrusioni dinamiche già ipotizzate durante la stagione autunnale hanno prodotto a livello troposferico un valore AO medio ad oggi di -0,21 su base quadrimestrale.
Sul polo geografico le frequenti formazioni anticicloniche hanno costretto il VP ad un costante disassamento ma le dinamiche europee sono state
condizionate negativamente dalla disposizione dell’asse maggiore sbilanciato verso il continente Americano con soppressione della wave2 e zonalità sostenuta.
Il rischio era già stato evidenziato ma c'erano buone possibilità di “rimediare” con un blocco dinamico Scandinavo che non è riuscito
poi ad imporsi:
Al momento tutti i dialoghi tropo/strato hanno visto un’ottima propagazione d’onda verso l’alto ma un successivo riflesso verso il basso in grado di deformare si i centri di vorticità, senza però inciderne sulla relativa energia potenziale ma andando, anzi, ad incrementarla; del resto questo è il periodo stagionale in cui, per ragioni termodinamiche, l’inerzia accumulata viene contrastata e smaltita con maggiore difficoltà.
Nei prossimi giorni assisteremo però ad una nuova ed importante esplosione dinamica sui piani alti isobarici che inizierebbe a ridiffondersi verso il basso con più facilità rispetto alle ultime settimane e che dovrebbe sfociare stavolta in una lenta, graduale ma prolungata destrutturazione del Vortice Polare.
Presumo che, almeno fino alla metà del mese di Gennaio, continueremo a muoverci in un campo minato poiché tutto sarà orchestrato dalla wave1 con asse ancora sfavorevole ed eccessivo trascinamento zonale sulle alte latitudini; colate artiche si affacceranno al mediterraneo grazie a parziali e temporanei blocking atlantici ma in veloce riassorbimento e trasferimento verso l'est europeo.
In questo contesto climatico relativamente stabile (specie sulle aree occidentali e settentrionali) è da monitorare la prima "vera" irruzione fredda in rotta verso la nostra penisola nel prossimo weekend con risvolti anche interessanti.
In seguito è plausibile attendersi una seconda parte invernale caratterizzata da marcate ondulazioni e frequenti affondi polari che dovrebbero coinvolgere più agevolmente anche le basse latitudini europee.
burian
Le ripetute intrusioni dinamiche già ipotizzate durante la stagione autunnale hanno prodotto a livello troposferico un valore AO medio ad oggi di -0,21 su base quadrimestrale.
Sul polo geografico le frequenti formazioni anticicloniche hanno costretto il VP ad un costante disassamento ma le dinamiche europee sono state
condizionate negativamente dalla disposizione dell’asse maggiore sbilanciato verso il continente Americano con soppressione della wave2 e zonalità sostenuta.
Il rischio era già stato evidenziato ma c'erano buone possibilità di “rimediare” con un blocco dinamico Scandinavo che non è riuscito
poi ad imporsi:
burian ha detto:Inoltre, dopo un riaccorpamento in queste ultime settimane del VPS sui piani alti isobarici (non avvertito in tropo grazie ad un sostanziale decoupling), sembrano manifestarsi nuove importanti intrusioni dinamiche che potrebbero destabilizzarne ulteriormente la struttura; ad oggi, la prevedibile deformazione e relativa disposizione dell'asse del VP, non sembra favorevole a sganciamenti (split) di nuclei gelidi di vorticità diretti verso il continente europeo che dovrebbe essere maggiormente interessato da correnti oceaniche ma la costante anticiclogenesi polare, il forte raffreddamento di tutta l'area russa/siberiana con hp termici in crescente espansione, la plausibile e ugualmente possibile formazione di un blocco dinamico Scandinavo (Scand+) nel poco favorevole quadro circolatorio generale, mi lascia ottimista e possibilista su di una "seria" irruzione di aria gelida che potrebbe coinvolgerci, anche grazie ad una circolazione secondaria, nella parte iniziale della stagione invernale prima quindi
del periodo Natalizio.
Al momento tutti i dialoghi tropo/strato hanno visto un’ottima propagazione d’onda verso l’alto ma un successivo riflesso verso il basso in grado di deformare si i centri di vorticità, senza però inciderne sulla relativa energia potenziale ma andando, anzi, ad incrementarla; del resto questo è il periodo stagionale in cui, per ragioni termodinamiche, l’inerzia accumulata viene contrastata e smaltita con maggiore difficoltà.
Nei prossimi giorni assisteremo però ad una nuova ed importante esplosione dinamica sui piani alti isobarici che inizierebbe a ridiffondersi verso il basso con più facilità rispetto alle ultime settimane e che dovrebbe sfociare stavolta in una lenta, graduale ma prolungata destrutturazione del Vortice Polare.
Presumo che, almeno fino alla metà del mese di Gennaio, continueremo a muoverci in un campo minato poiché tutto sarà orchestrato dalla wave1 con asse ancora sfavorevole ed eccessivo trascinamento zonale sulle alte latitudini; colate artiche si affacceranno al mediterraneo grazie a parziali e temporanei blocking atlantici ma in veloce riassorbimento e trasferimento verso l'est europeo.
In questo contesto climatico relativamente stabile (specie sulle aree occidentali e settentrionali) è da monitorare la prima "vera" irruzione fredda in rotta verso la nostra penisola nel prossimo weekend con risvolti anche interessanti.
In seguito è plausibile attendersi una seconda parte invernale caratterizzata da marcate ondulazioni e frequenti affondi polari che dovrebbero coinvolgere più agevolmente anche le basse latitudini europee.
burian