Benritrovati a tutto il popolo CMT
Stiamo vivendo un pò di apprensione per quanto riguarda gli sviluppi stratosferici dovuti all'inteso raffreddamento dei piani alti isobarici che potrebbe sfociare in un ESE di tipo cold in grado di condizionare negativamente le sorti della stagione invernale.
Personalmente, nonostante i rischi siano concreti, non mi sento di concentrare l'attenzione esclusivamente sulle sorti stratosferiche poichè il quadro troposferico rimane votato alla permanenza di continui disturbi dinamici dettati da un getto molto nervoso sopratutto in ambito Europeo.
Le anomalie oceaniche Atlantiche, la ripartizione termica in sede equatoriale (nina est ben sviluppata in contrasto ad un surplus termico in area nino4), una qbo ancora in fase positiva, il tutto associato ad un ormai cronico sbilanciamento dell'asse portante del vortice polare verso il continente Americano, farebbe pensare ad una spiccata meridianità in sede Europea con wave2 piuttosto attiva e HP delle Azzorre pimpante e spesso proteso sulle isole Britanniche sempre pronto a sganciarsi verso nord o nord est (anche in scand+) sotto la spinta del getto con frequenti irruzioni polari/continentali che tenderanno a coinvolgere anche il mediterraneo, almeno parzialmente.
Per tutto il mese non dovremmo avere significativi cali dell'AO ma la massima tensione zonale agirà appunto su altre aree del nostro emisfero potendo garantire dalle nostre parti un buon inizio della stagione invernale specie sulle aree adriatiche e al meridione dove le eventuali colate fredde saranno in transito/trascinamento verso i balcani.
L'invadenza anticiclonica ad ovest si farà sentire ma è da valutare un certo deficit barico sulle basse latitudini che potrebbe agevolare colate più occidentali o favorire il transito di cutoff freddi retrogradi sotto il blocco dinamico Europeo in grado di coinvolgere anche i settori tirrenici e la valpadana.
Per il proseguio della stagione continuo ad immaginare una configurazione votata alla dinamicità con frequenti bloking zonali, seppur temporanei, in grado di veicolare, a tratti, ingenti masse di aria gelida sul nostro continente, settori centrorientali in primis, il tutto favorito da un graduale rallentamento del VP che tenderà a decadere già sul finire dell'anno, non tanto per forti intrusioni dinamiche (con successivo ESE warm) ma per il suo naturale decorso radiativo.
burian
Stiamo vivendo un pò di apprensione per quanto riguarda gli sviluppi stratosferici dovuti all'inteso raffreddamento dei piani alti isobarici che potrebbe sfociare in un ESE di tipo cold in grado di condizionare negativamente le sorti della stagione invernale.
Personalmente, nonostante i rischi siano concreti, non mi sento di concentrare l'attenzione esclusivamente sulle sorti stratosferiche poichè il quadro troposferico rimane votato alla permanenza di continui disturbi dinamici dettati da un getto molto nervoso sopratutto in ambito Europeo.
Le anomalie oceaniche Atlantiche, la ripartizione termica in sede equatoriale (nina est ben sviluppata in contrasto ad un surplus termico in area nino4), una qbo ancora in fase positiva, il tutto associato ad un ormai cronico sbilanciamento dell'asse portante del vortice polare verso il continente Americano, farebbe pensare ad una spiccata meridianità in sede Europea con wave2 piuttosto attiva e HP delle Azzorre pimpante e spesso proteso sulle isole Britanniche sempre pronto a sganciarsi verso nord o nord est (anche in scand+) sotto la spinta del getto con frequenti irruzioni polari/continentali che tenderanno a coinvolgere anche il mediterraneo, almeno parzialmente.
Per tutto il mese non dovremmo avere significativi cali dell'AO ma la massima tensione zonale agirà appunto su altre aree del nostro emisfero potendo garantire dalle nostre parti un buon inizio della stagione invernale specie sulle aree adriatiche e al meridione dove le eventuali colate fredde saranno in transito/trascinamento verso i balcani.
L'invadenza anticiclonica ad ovest si farà sentire ma è da valutare un certo deficit barico sulle basse latitudini che potrebbe agevolare colate più occidentali o favorire il transito di cutoff freddi retrogradi sotto il blocco dinamico Europeo in grado di coinvolgere anche i settori tirrenici e la valpadana.
Per il proseguio della stagione continuo ad immaginare una configurazione votata alla dinamicità con frequenti bloking zonali, seppur temporanei, in grado di veicolare, a tratti, ingenti masse di aria gelida sul nostro continente, settori centrorientali in primis, il tutto favorito da un graduale rallentamento del VP che tenderà a decadere già sul finire dell'anno, non tanto per forti intrusioni dinamiche (con successivo ESE warm) ma per il suo naturale decorso radiativo.
burian