Finalmente sta per saltare il banchetto. Vortice Polare al capolinea. E' stata una dinamica macchinosa, lenta, quasi da far saltare tutte le tendenze previsionali. Abbiamo barcollato. Era sceso un percettibile pessimismo. Il rischio di una deriva troppo orientale non era comunque campato in aria. Inizialmente, sarà orientalizzata. Sarà una ripetuta configurazione gelida per adriatici e balcani. Poi, lo svuotamento di vorticità in sede isla-groenlandese, fino sul Mar Glaciale Artico, aprirà ad una deriva più diretta per la nostra Italia. Sarà il turno del nord Italia. Sarà una sfilata di minimi tirrenici. Non sarà aria pellicolare siberiana (almeno per ora). Quella ci sarà di sicuro a febbraio, quando ci sarà l'ulteriore colpo di grazia. Intanto, saranno ruggiti artici, ululati vichinghi, scandinavi, un po' di finnico, un po' marittimo, un po' di eschimese. Un po' di Tromso, un po' di Rowaniemi. Un po' di Lapponia. Un sapore frizzante, esplosivo, anche rumoroso perchè dopo ogni tuono, caleranno lenzuoli da coprire in un battibaleno ogni angolo più nascosto. Sarà brusco, impulsivo, scoppiettante, vibrante. Sarà come il brindisi di stanotte. E' lassù il nostro target, l'artico polare.