LE ALLUVIONI IN FRIULI 25 AGOSTO 1891
LA CRONACA DEL TEMPO
LE ALLUVIONI NEL FRIULI
TERRIBILI GRANDINATE
Intorno agli uragani o alle alluvioni del friuli di cui avremmo le prime notizie telegrafiche, nei giornali di Udine in data 24 agosto giunti ieri sera a torino troviamo i seguenti particolari.
Ieri mattina, voci di piene correvano in città: il cormor, il torre avevano disalvento; il ponte della tranvia, presso il cotonificio, minacciato dal cormor;
i viaggiatori della tranvia dovevano trasbordare o passare il ponte pedestri; campagne allagate qua e là.
Il villaggio di basaldella è uno di quelli dove la notte di sabato fu notte di terrore.
Le campane della chiesa suonavano a stormo.
Gli abitanti vegliarono quasi l'intera notte.
Il torrente, uscendo dal suo letto inferiormente al paese e trovato il terreno in declivio, ritornò indietro e invaso buona parte dell'abitato.
Furono liberati bovi o cavalli dalle stalle inondate e condotti all'asciutto.
Se l'acqua avesse disalvato sopra il villaggio, grossi guai probabilmente si dovrebbero oggi lamentare.
Da venti e più anni non si era veduto così gonfio questo torrente, di solito asciutto.
Sul torre, minacciata godia, più minacciato savorgnan di torre e le campagne di magrelis e di povoletto.
Il fiume – torrente, uscito dall'ampio letto si aprì una via poi prati e campi, e dopo non breve giro tornò a congiungersi colla massa spaventosa delle torbide acque.
Divelse ed asportò piante, convoitò arnesi ed attrezzi agricoli, minacciò gravi danni all'abitato: qualche casa in pericolo, un mulino guasto.
A savorgnano pure campana a stormo.
Ieri mattina il segretario di povoletto, battista cozzi, venne ad udine per domandare quattromila sacchi allo scopo d'infrenare le acque disalvoate.
Scrivono da tarcento il 23 agosto
la pioggia cadde a torrenti; un vero nubifragio.
Il torre raggiunse una piena che nessuno ricorda la eguale; i torrenti, straordinariamente gonfi, trasportarono i ponti interrompendo le comunicazioni;; guastate le strade da lusovera a sarcento e quella da nimis a taipana.
Nelle campagne danni immensi.vigneti e
La pittoresca coja con i suoi rigogliosi frutteti in gran parte rovinata.
Estesissimi tratti di terreno franarono travolgendo alberi, piante da viti, da frutto e raccolti.
Così a sedilis, a sonnardenchia, dove si suonò campana a martello, perchè la furia dell'acqua minacciava di trascinare via anche le abitazioni.
Sembra che non vi siano vittime umane ma il disastro è immenso e incalcolabile.
Il tagliamento raggiunse a venzone, i metri 2,70 sopra la guardia, dalle quindi di sabato notte alle sei di ierimattina; poi decrebbe.
Le comunicazioni ferroviarie con vienna sono interrotte per quasti sulla ferrovia oltre pontafei.
Il servizio postale, sino a nuove disposizioni, si fa per la via di cormons.
Tra tricesimo e tarcento anche la nostra linea fu danneggiata e si dovette ieri mattina mandare una squadra di operai per ripararvi.
Grandinate forti a risano, chiassotis, porcotto,pavia, lauzzacco nella mattina di ieri.
Danni gravi anche pel vento furioso; un pino rovesciato cadde sulla ccasa einoldi in pavia guastando il coperchio, tegole volarono, ed anche qualche camino abbattuto.
Nel pomeriggio nuova grandine a feletto, tavagnacco, adegliacco, cavalicco, godia, beivars fin sotto faedis ed in vari altri punti.
Qualche montagna, dopo l'uragano delle tre pomeridiane, biancheggiava per l'enorme grandinata rovesciatasi sulla sua cima.
Scrivono da cividale, 20 agosto
due potenti grandinate devastarono oggi il nostro distretto.
Tre quarti di raccolto andarono distrutti.
Tra mattina e sera andarono frantumati a cividale vetri per oltre 800 lire.
Un solo chicco di grandine pesava 375 grammi.
Una grandinata simile non si ricorda in questo secolo.
Aggiungiamo che alle tre pomeridiane ci fu una terza grandinata la quale devastò faedis.
Tutto il mandamento è sotto la dolorosa impressione del disastro.
Scrivono infine da chiusaforte, 23 agosto:
dalle 7 di ieri sera fino a stamattina piovve dirottamente.
Verso le 2 antimeridiane, si può dire che cadde un vero nubifragio.
La pioggia scrosciava rumorosamente, i torrenti dai monti circostanto ed il fella,, nel fondo della valle, muggivano spaventosamente ed a tanto frastuono s'univa il continuo scoppio della folgore e del tuono che si ripercuoteva da una cima all'altra.
Al guizzo dei lampi i monti si vedevano solcati da frequenti striscia argentee, ed il folla, minaccioso, occupava il suo alveo da una sponda all'altra.
Verso le ore 5 del mattino, la piena raggiunge il suo massimo.
Fu superiore a quella del 1882,
dal ponte che congiunge chiesa a raccolana fu portata via una campata ed una danneggiata, ed il ponte sul reclomis, fu pure distrutto.
Le notizie dell'alta valle del fella sono contradditorie; si racconta di gran parte della ferrovia sul suolo austriaco rovinata; anche una stazione, che alcuni dicono sia tarvis, altri (più probabilmente) laschnitz, si dice portata via.