Sheva, ti capisco perfettamente, ma fidati d'un bischero, l'MCS ha caratteristiche che ieri non c'erano...è un po' come vedere tutto bianco al suolo ad Agosto e dire che è stata neve...la neve è neve,la grandine è grandine.
Però, per riprendere il discorso di ieri che si faceva assieme a Filippo...credo di aver trovato carte eloquenti per spiegare quello che è successo
La direzione del temporale la danno le correnti a 500 hpa, tra i 5 e i 6 km di quota. Ieri, a quella quota le correnti erano davvero blande (questa è una carta di previsione ovviamente ma così nell'immediato la darei quasi per certa):
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Anzi, nella zona del temporali erano ancora più deboli.
In quota, invece, il getto era più vivace.
Questa disposizione e intensità delle correnti alle varie quote (ricordata anche le carte dello shear postate ieri) potrebbe aver consentito alla cella madre di assorbire tutte le altre originando una cella singola. Alcune volte le celle singole (non multicelle quindi) possono evolvere in PULSE STORM, che sono dotate di updraft più potenti dei normali temporali e possono dare precipitazioni molto intense, grandinate, forti downburst e originare addirittura deboli tornado.
Direi che questa tipologia di temporale, ieri, in base a ciò che abbiamo osservato e soprattutto in base al racconto di Sheva ci possa tranquillamente stare
Quello che è successo dopo e che mi lasciava dubbi sulla rigenerazione, adesso, è chiarissimo.
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La tempesta dello Sheva ha provocato fortissime correnti discendenti che hanno dilagato in tutte le direzioni comportandosi esattamente alla stregua di un fronte freddo al suolo e andando a generare due cluster temporaleschi distinti, uno più verso est meno potente e uno verso nord ovest più violento perchè proprio il mini fronte freddo in arrivo da sud-sud est andava ad impattare con le correnti al suolo da ovest-sud ovest dando vita ad una marcata convergenza al suolo ed a forti moti convettivi.
Ecco perchè, dalla mia visuale sulle colline di Prato, guardando il Montalbano , quindi verso sud ovest, passata la tempesta dallo Sheva si vedeva chiaramente una rigenerazione verso il basso fiorentino, debole, e una assai più intensa verso il pistoiese-luccehese assai più marcata. Certamente la presenza della catena del Montalbano che ha bloccato le correnti fredde in un uscita dal temporale dello Sheva e il fatto che queste abbiano assunto la stessa direttrice delle correnti al suolo (sud ovest) preesistenti al temporale, non ha permesso nessuna convergenza tra Pistoia e Prato impedendo, di fatto , nuovi moti ascensionali. Credo che una situazione simile sia avvenuta anche nelle altre direzioni che non hanno visto temporali, dove la presenza di colline ha di fatto disturbato l'avanzamento delle correnti fredde in uscita dal temporale primario. Non è un caso, infatti, che i maggiori effetti secondari si siano avuti nelle zone di pianura ove l'outflow del temporale non abbia incontrato ostacoli orografici.
Ciao