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Non molte persone sanno che ........

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GM Chenal

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Qui non si sta negando che episodi anche rilevanti di tepore invernale e periodi siccitosi si siano verificati anche in un passato lontano (se ne trovano persino durante la PEG se è soltanto per questo) ma si deve seriamente riflettere sulla crescente frequenza, intensità e durata con cui questi eventi si stanno presentando negli ultimi decenni. In tempi remoti inverni miti e siccitosi capitavano certamente, ma erano l'eccezione e non la regola. Negli ultimi 40 anni, invece, sono diventati l'eccezione gli inverni freddi e nevosi e la regola quelli con temperature sopra media e siccitosi.
Un articolato studio condotto dall'Eurac Research ha elaborato un'ingente massa di dati giornalieri relativi allo spessore nevoso nelle Alpi (dalla Francia, all'Italia, alla Slovenia), che finora non era mai stata analizzata. Il lavoro, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale "The Cryosphere" (dal articolo Observed snow depth trends in the European Alps: 1971 to 2019), tra i molti risultati evidenzia quanto segue:
- circa l'85% delle località mostra tendenze complessive di riduzione dell'innevamento nell'ultimo mezzo secolo, più evidenti in primavera, sotto i 2000 metri e al Sud delle Alpi (versante italiano) rispetto al Nord e alle quote superiori (peraltro sopra i 2000 m le stazioni di misura sono poche);
- oltre allo spessore della neve, a ridursi è anche la sua durata: sul versante sud-alpino la lunghezza della stagione innevata è diminuita in media di 24 giorni sotto i 1000 metri, e di 34 giorni tra 1000 e 2000 metri, ovvero oltre un mese all'anno di suolo innevato in meno! La neve tarda ad accumularsi in autunno e fonde più rapidamente in primavera;
- la causa risiede non tanto in una diminuzione delle precipitazioni complessive, quanto nell'aumento delle temperature medie, che rende prevalente la pioggia anziché le nevicate specie a bassa quota, e che accelera la fusione del manto nevoso.
Sono aperto a qualsiasi discussione ma non si può negare l'evidenza, ossia il crescente ed impressionante riscaldamento che è in atto a scala planetaria a partire dagli anni '80 del secolo scorso. Oppure vogliamo mettere in discussione anche questi dati...?
temepratura-globale-noaa-crescita.jpg

tco2.jpg

amaps.png

Di seguito un'animazione, curata dalla NASA, che mostra l'andamento delle temperature registrate sulla superficie terrestre a scala planetaria tra il 1880 ed il 2019:
https://www.youtube.com/watch?v=3sqdyEpklFU
 

andi

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Mestre
GM Chenal ha detto:
Qui non si sta negando che episodi anche rilevanti di tepore invernale e periodi siccitosi si siano verificati anche in un passato lontano (se ne trovano persino durante la PEG se è soltanto per questo) ma si deve seriamente riflettere sulla crescente frequenza, intensità e durata con cui questi eventi si stanno presentando negli ultimi decenni. In tempi remoti inverni miti e siccitosi capitavano certamente, ma erano l'eccezione e non la regola. Negli ultimi 40 anni, invece, sono diventati l'eccezione gli inverni freddi e nevosi e la regola quelli con temperature sopra media e siccitosi.
Un articolato studio condotto dall'Eurac Research ha elaborato un'ingente massa di dati giornalieri relativi allo spessore nevoso nelle Alpi (dalla Francia, all'Italia, alla Slovenia), che finora non era mai stata analizzata. Il lavoro, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale "The Cryosphere" (dal articolo Observed snow depth trends in the European Alps: 1971 to 2019), tra i molti risultati evidenzia quanto segue:
- circa l'85% delle località mostra tendenze complessive di riduzione dell'innevamento nell'ultimo mezzo secolo, più evidenti in primavera, sotto i 2000 metri e al Sud delle Alpi (versante italiano) rispetto al Nord e alle quote superiori (peraltro sopra i 2000 m le stazioni di misura sono poche);
- oltre allo spessore della neve, a ridursi è anche la sua durata: sul versante sud-alpino la lunghezza della stagione innevata è diminuita in media di 24 giorni sotto i 1000 metri, e di 34 giorni tra 1000 e 2000 metri, ovvero oltre un mese all'anno di suolo innevato in meno! La neve tarda ad accumularsi in autunno e fonde più rapidamente in primavera;
- la causa risiede non tanto in una diminuzione delle precipitazioni complessive, quanto nell'aumento delle temperature medie, che rende prevalente la pioggia anziché le nevicate specie a bassa quota, e che accelera la fusione del manto nevoso.
Sono aperto a qualsiasi discussione ma non si può negare l'evidenza, ossia il crescente ed impressionante riscaldamento che è in atto a scala planetaria a partire dagli anni '80 del secolo scorso. Oppure vogliamo mettere in discussione anche questi dati...?
temepratura-globale-noaa-crescita.jpg

tco2.jpg

amaps.png

Di seguito un'animazione, curata dalla NASA, che mostra l'andamento delle temperature registrate sulla superficie terrestre a scala planetaria tra il 1880 ed il 2017:
https://www.youtube.com/watch?v=Z4bSxb5THm4&t=36s
Io direi comunque che, alla luce di quello che sta succedendo, il porre come problema principale del mondo, sopratutto dai governanti europei, il supposto e non dimostrato, AGW sia una emerita stupidaggine. E ancora più stupido pensare solamente alla lotta contro la CO2. Chiudo OT
 
C

Cumolonembo

Guest
Purtroppo prima del 1800 le misurazioni sono un po' scarne ma l'optimum medievale ormai e' conosciuto. Si narra (e Ale puo' essere molto piu' preciso), che le temperature fossero davvero elevate addirittura piu' di adesso, come la stessa Groenlandia da cui il nome deriva da terra verde (greenland). Il discorso e' che non c'e' uno studio sicuro, che possa dimostrare da cosa possa dipendere questo riscaldamento attuale e quindi a parer mio non e' da escludere nemmeno la ciclicita' come io sono portato a pensare, visto anche le nevicate in Brasile in sud africa come da tempo immemore non si verificavano. Noi ci basiamo sul nostro orto e sull'Europa ma non c'e' solo questo pezzo di terra. Io ho letto un libro di Sergio Pinna ed e' pieno di misurazioni e quindi inconfutabili e l'ho trovato molto interessante. Ne consiglio la lettura. Si chiama la falsa teoria del clima impazzito
 
C

Cumolonembo

Guest
Poi quando vedo andare a parlare in giro Greta ;D chiaramente manovrata come un burattino da forze politiche importanti diventa difficile credere all'antropico. Poi un pianeta molto piu' pulito sono il primo a volerlo ma ahnoi sono gli interessi che la fanno da padrone
 

ponente

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Pontedassio(IM) 80 Mt.
La co2 emessa da un eruzione vulcanica può anche essere la stessa immessa dalle attività antropiche di oltre un decennio.
La co2 è un gas serra ma tra i meno alteranti a livello climatico, lo è molto di più il metano o per non parlare del vapore acqueo.
La co2 è lo 0,04% di tutti gli elementi presenti in atmosfera, ossia 415 parti per milione (ppm)

Pensare che le attività umane di qualche decennio, immettendo una parte di quel 0,04% possa alterare e modificare il clima della Terra, che varia e si modula da migliaia e migliaia di anni, è un po' azzardato. Diciamo che avendo dati storici di periodi molto più caldi di quello attuale, con ghiacciai sul pianeta di dimensioni inferiori ad oggi, resta proprio difficile, ma vien più facile pensare che dietro ci sia solo grande speculazione, verso un argomento scentifico, tanto per destinare fondi e far l'interesse dei soliti pochi, tutto nel nome della scienza e del salviamoci se no moriremo tutti...

Chiudo dicendo che l'ambiente e a sua tutela sono una cosa, da far di tutto affinchè si faccia il meglio, ma il clima è una cosa più grande..un'altra cosa
 
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