GFS 12z (run ufficiale):
il modello americano insiste a prefigurare la configurazione barica peggiore (o migliore, dipende dai punti di vista) per scatenare un'ondata di caldo estrema.
Il caldo in una prima fase dovrebbe colpire in maniera estremamente severa la Spagna e la Francia sud-occidentale con termiche paurose (+30 °C a 850hPa sull'Iberia) con temperature al suolo prossime o anche superiori ai 45 °C.
In una seconda fase sarà probabile (ma spero francamente di sbagliarmi) una lenta ma progressiva evoluzione dell'onda bollente verso est a colpire in pieno il nord-ovest e poi a seguire il centro Italia (tra il 14 e il 16 del mese).
La +24 °C a 850hPa potrebbe ricoprire vasti territori dell'Europa occidentale e la spinta bollente sarà tale da proiettare la +20, +22 sino al nord della Francia.
Sull'arco alpino tutto e, in generale, al settentrione ci si potrebbe avvicinare davvero molto ai record storici registrati a fine giugno 2019 (specie se dovesse unirsi anche una compressione adiabatica per lieve tendenza favonica).
Quello che più mi preoccupa, oltre all'intensità, è la durata.
Volendo spingersi fino a 10 giorni questa la proiezione angosciante prospettata dal modello americano:
E' estremamente raro vedere la +28 °C a 850hPa sull'arco alpino (mi risulta che sia successo una volta sola da quando esistono le misurazioni strumentali: il 27 giugno 2019).
Valori che se fossero confermati sarebbero assolutamente eccezionali.
il modello americano insiste a prefigurare la configurazione barica peggiore (o migliore, dipende dai punti di vista) per scatenare un'ondata di caldo estrema.
Il caldo in una prima fase dovrebbe colpire in maniera estremamente severa la Spagna e la Francia sud-occidentale con termiche paurose (+30 °C a 850hPa sull'Iberia) con temperature al suolo prossime o anche superiori ai 45 °C.
In una seconda fase sarà probabile (ma spero francamente di sbagliarmi) una lenta ma progressiva evoluzione dell'onda bollente verso est a colpire in pieno il nord-ovest e poi a seguire il centro Italia (tra il 14 e il 16 del mese).
La +24 °C a 850hPa potrebbe ricoprire vasti territori dell'Europa occidentale e la spinta bollente sarà tale da proiettare la +20, +22 sino al nord della Francia.
Sull'arco alpino tutto e, in generale, al settentrione ci si potrebbe avvicinare davvero molto ai record storici registrati a fine giugno 2019 (specie se dovesse unirsi anche una compressione adiabatica per lieve tendenza favonica).
Quello che più mi preoccupa, oltre all'intensità, è la durata.
Volendo spingersi fino a 10 giorni questa la proiezione angosciante prospettata dal modello americano:
E' estremamente raro vedere la +28 °C a 850hPa sull'arco alpino (mi risulta che sia successo una volta sola da quando esistono le misurazioni strumentali: il 27 giugno 2019).
Valori che se fossero confermati sarebbero assolutamente eccezionali.
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