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L'alluvione dell'Arno a Firenze il 4 novembre 1966

Alessandro 81

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L'alluvione dell'Arno a Firenze si verificò il 4 novembre 1966 e viene considerata una delle peggiori catastrofi nella storia della città, con effetti devastanti sul patrimonio artistico e culturale. L'evento non solo causò perdite umane e danni materiali, ma segnò un punto di svolta nella conservazione dei beni culturali.



The 1966 Flood Of Florence - Palazzo Guadagni - Firenze

The 1966 Flood Of Florence - Palazzo Guadagni - Firenze


Cause​

L'alluvione fu scatenata da piogge torrenziali che colpirono l'Italia centrale nei giorni precedenti, culminando in una violenta tempesta il 4 novembre. Il fiume Arno, già gonfio per le precipitazioni autunnali, superò gli argini a causa di un'onda di piena eccezionale, aggravata dalla mancanza di sistemi di allarme adeguati e da interventi umani sul corso del fiume che ne avevano alterato il flusso naturale. In totale, l'evento meteorologico portò a inondazioni in diverse regioni, ma Firenze fu tra le più colpite a causa della sua posizione geografica.



50 Years After a Devastating Flood, Fears That Florence Remains ...

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Impatti​

L'inondazione causò 35 morti a Firenze (parte di un totale di circa 112 vittime in Italia), lasciò senza casa circa 20.000 persone e distrusse o danneggiò 10.000 automobili. Il centro storico fu invaso da 600.000 tonnellate di fango, detriti, liquami e olio combustibile, raggiungendo altezze fino a 6 metri in alcune zone. Il danno maggiore fu al patrimonio culturale: milioni di opere d'arte, manoscritti e libri rari furono rovinati, inclusi tesori nelle biblioteche e nei musei come la Biblioteca Nazionale e il Battistero. L'economia locale subì perdite enormi, con migliaia di case, negozi e infrastrutture distrutte.



The 1966 Florence Flood - Guided Florence Tours

After the Florence Flood: Saving Vasari's 'Last Supper' - The New ...



Conseguenze e Recupero​

Nelle settimane successive, migliaia di volontari internazionali, noti come "Angeli del Fango", accorsero per aiutare nella pulizia e nel restauro delle opere d'arte, salvando innumerevoli tesori. L'evento stimolò lo sviluppo di protocolli moderni per la conservazione del patrimonio culturale e la preparazione alle emergenze. Oggi, Firenze ha implementato sistemi di monitoraggio e dighe per prevenire simili disastri, anche se permangono preoccupazioni sulla vulnerabilità della città.



Florence flood 50 years on: 'The world felt this city had to be ...

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Alessandro 81

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Configurazione Sinottica e Condizioni Atmosferiche​

L'evento fu scatenato da un'intensa perturbazione ciclonica su scala sinottica che colpì l'Italia centrale e nord-orientale tra il 3 e il 5 novembre 1966. Un ciclone si formò nel Mediterraneo occidentale e si spostò verso est, raggiungendo il Mar Tirreno e poi dirigendosi verso nord. Questa depressione derivava da un'onda baroclina su Europa e Mediterraneo, con un forte gradiente di temperatura meridionale che favorì la ciclogenesi e il trasporto di calore e umidità.

Una caratteristica chiave fu la presenza di un anticiclone a nord del Mar Nero, che creò un forte gradiente di pressione zonale attraverso l'Italia e il bacino adriatico. Questo intensificò i venti di scirocco (da sud-sudest), amplificati dal canalizzamento tra Appennini e Alpi Dinariche. Il ciclone presentava una struttura mesoscala complessa con molteplici minimi di pressione a livello del mare (SLP): un minimo primario nel Mediterraneo occidentale il 3 novembre, un secondario a sud della Sardegna e un altro più debole a sud dell'Atlante. Entro il 4 novembre alle 00:00 UTC, il ciclone era sul Tirreno occidentale, con valori di SLP intorno ai 990 hPa.

A livello superiore (500 hPa), una saccatura si estendeva dalla Francia alla costa nordafricana, favorendo l'avvezione verso nord di aria calda e umida dal Mediterraneo meridionale, bloccata da una robusta cresta sui Balcani e sull'Europa orientale. Questa configurazione bloccò la propagazione verso est della perturbazione, prolungando l'evento.



L'alluvione di Firenze del 1966': an ensemble-based re-forecasting ...

The 1966 “century” flood in Italy: A meteorological and ...



Precipitazioni e Fattori Contributivi​

Le precipitazioni furono principalmente orografiche, causate dall'innalzamento forzato di aria calda e umida advetta dallo scirocco, con contributi convettivi. L'evento colpì l'intera penisola, ma fu più intenso in Toscana (bacini dell'Arno e Ombrone) e nelle Alpi nord-orientali. In Toscana, si registrarono massimi di 437 mm in due giorni (ad esempio a Volterra e Grosseto), mentre nelle Alpi e prealpi si raggiunsero i 751 mm (stazioni come Bolzano e Tarvisio). Nel bacino dell'Arno, 15 su 41 stazioni pluviometriche riportarono oltre 100 mm in 24 ore il 4 novembre, con accumuli superiori a 400 mm in due giorni in molte aree del nord-est.

La fase principale di pioggia durò dal 2 novembre alle 18:00 UTC al 5 novembre alle 06:00 UTC, con picco il 4 novembre. Le precipitazioni non furono uniformemente estreme, ma localmente eccezionali, con periodi di ritorno superiori a 50 anni per accumuli di 24 ore in alcune stazioni. Fattori aggravanti inclusero le piogge abbondanti dei mesi precedenti (150% sopra la media in settembre-ottobre), che saturarono i suoli riducendo la capacità di assorbimento. Inoltre, lo scioglimento della neve abbondante nelle Alpi (>100 cm) dovuto al riscaldamento improvviso contribuì al deflusso fluviale.

L'instabilità convettiva sul Tirreno produsse linee di groppo davanti al fronte freddo, come rilevato da radiosondaggi che indicavano saturazione quasi totale in uno strato di 3 km vicino al suolo. I venti di scirocco raggiunsero velocità di 25 m/s, con un fetch anomalo esteso fino all'Africa settentrionale.

Conseguenze Idrologiche e Prevedibilità​

Queste condizioni portarono a overflow fluviali estremi, come l'Arno che raggiunse 4,93 m a Firenze. Studi di ri-previsione con modelli moderni (come ECMWF ENS) indicano che l'evento era prevedibile con probabilità elevate fino a 3 giorni prima, ma con sottostime delle intensità a causa delle limitate osservazioni dell'epoca. L'eccezionalità derivò dalla struttura del ciclone e dalle condizioni preesistenti, più che da parametri isolati come la profondità della depressione.
 

Alessandro 81

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Di seguito alcuni link affidabili e fonti storiche ufficiali dove potete documentarvi sull'alluvione di Firenze del 1966. Ho selezionato risorse come siti istituzionali, documenti PDF e pagine enciclopediche per un approfondimento completo:

  • Centro Documentazione Alluvioni Firenze (CEDAF): Una risorsa dell'Università di Firenze con documenti PDF scaricabili su dati idrografici e rilievi tecnici.
  • Wikipedia - Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966: Una panoramica dettagliata con riferimenti storici e cronologia dell'evento.
  • Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze - L'alluvione del 1966: Informazioni sul danno ai libri e al patrimonio culturale, con riferimenti a pubblicazioni e memorie.
  • Documento PDF su Storia di Firenze: Un file con documenti, tracce e ricordi dell'alluvione, inclusi speciali e risorse comunali.
  • Relazione storica della Regione Toscana: Un PDF ufficiale con analisi nel contesto del cinquantenario, inclusi rilievi e campagne di studio.
  • Ricerche Storiche - Università di Siena: Un PDF accademico con prospettive comparative e studi sul caso di Firenze.
 
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