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L'AGW spiegato semplice in un grafico

setra85

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Purtroppo come sappiamo ormai il bilancio termodinamico è molto cambiato rispetto al passato, causa il GW e la perdita di un'ampia porzione di pack Artico, il raffreddamento della stratosfera e l'espansione della troposfera. La AO ubbidisce a nuove leggi fisiche.
Il calo della AO del periodo 2000/2013 può essere dipeso dall'attività vulcanica (aerosol) o cmq da una variabilità interna, ci sono alcune pubblicazioni a tal proposito 😉

Probabile che il bilancio termodinamico visibile nelle oscillazioni dell'AO risieda nel ciclo dei westerly, facenti parte della cella di ferrel quanto sistema che resitribuisce il calore tra tropici e poli.
Detto indice di zonalità emisferico.
Si parte da una circolazione mediamente zonale ove la differenza termica tra medie ed alte latitudini è elevata.
Cioè l'instabilità baroclina è in aumento.
Sotto tali condizioni il getto polare velocizza e le ondulazioni aumentano fino a rompersi.
La differenza termica tra tropici e poli viene in tal modo ridotta.
Una volta che l'instabilità baroclina diminuisce c'è meno necessità di portar energia verso i poli.
Sotto tali condizioni ( meno differenza termica ) il getto polare rallenta e le ondulazioni diminuiscono.
In tal modo le alte latitudini raffreddano e le basse si scaldano.
L'instabilità baroclina ricresce e il ciclo ricomincia.
Questo sistema interno della circolazione è insito nella redistribuzione del calore in eccesso alle basse latitudini e riscontrabile meterologicamente.
 

setra85

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Visibile in questa semplice schematica.



Figura 1 :

Instabilità baroclina in crescita ( poco scambio di calore sud nord e viceversa )

Figura 2 :

Aumento in velocità del getto polare e aumento delle ondulazioni ( aumento di scambio di calore sud nord e viceversa )

Figura 3 :

Scambio di calore che giunge a maturazione

Figura 1 :

Risultato, minor differenza termica grazie alla circolazione precedente e ritorno alla zonalità.
 

GM Chenal

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Aosta, 600 m slm
Ottobre 2023 ad Aosta chiude in seconda posizione (prima posizione va al 2022) tra i più caldi in 50 anni di osservazioni, con uno scarto positivo di quasi 3 gradi sulla media di riferimento 1991-2020 (che tiene già conto del riscaldamento climatico in atto).
ottobre.png

L' intero anno 2023, al momento, occupa saldamente la prima posizione di anno più caldo con uno scarto positivo di ben 3,4 gradi rispetto alla media di riferimento su un periodo di rilevazioni di 50 anni, più che sufficiente per delineare un trend climatico (palesemente al rialzo termico).
anno.png
 
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