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Global Warming e cambiamenti climatic

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:)
 

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Eruzione di Alto Livello al Vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, a Tonga

Secondo il Servizio geologico di Tonga, l’eruzione è durata più di 12 ore con il pennacchio eruttivo che ha raggiunto un’altezza di 20 km
 

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Gw imperante   

Hokkaido(Giappone)
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Hamman(Giordania)
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percorso della strada medioevale(1000-1400 dc) del Bouquetins, condizioni agosto 2020:
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in giallo, la strada del Col Collon per le carovane "leggere", in rosso la strada del Bouquetins per le mandrie:
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Ricordiamo la “Storia” dell’estensione dei ghiacci marini artici degli ultimi 3.000 anni.
Se togliamo il periodo PEG (Piccola Era Glaciale), oggi siamo ancora sui massimi del periodo considerato, e 1000 anni fa si veleggiava sui minimi…
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:)
 

andi

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Mestre
Quello che da più fastidio è attribuire, anche qui in altre stanze, la causa del perdurante hp invernale in una parte d'Europa al GW, senza una spiegazione chiara,ma da considerare come un dogma. Non importa se in buona parte del mondo le condizioni sono da crudo inverno, evidentemente esisterà il nuovo GW italo franco spagnolo!Per fortuna qualcuno (pochi) cerca le cause di certe situazioni bariche perduranti senza attribuirle dogmaticamente al GW
 

maurino

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savignano sul panaro(MO) 135 slm
ma si, sento da tutte le parti, non sanno spiegare il motivo di un inverno secco e avaro di neve, allora GW, ma se il prossimo anno fosse freddo e nevoso è sempre il GW, statene certi
 

ponente

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RECORD DI NEVE E DI FREDDO IN GIAPPONE.
È stato un inverno eccezionalmente nevoso per il Giappone, ⛄ #Sukayu con 432 cm di neve lunedì 31, ha stabilito il record per gennaio da quando sono iniziate le misurazioni nel 1980.
Nel frattempo, nello stesso lunedì, Chitose aveva -25,4 ℃ , eguagliando il record da quando sono iniziate le rilevazioni nel 2003.
 

stipetto

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Zug - Schweiz / Sölden - Tirol
Eh già....il fronte che ha impattato le Alpi nei giorni scorsi ha creato la solita differenza nord-sud / troppa neve - zero neve.

Emblematiche le carte del rischio valanghe

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2.jpg
 

медведь

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Comeana
A proposito di inverni senza neve dal 1988 al 90 pochissima neve sulle alpi
in quegli anni nevicate in Grecia Turchia, Israele, Giordania
 

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ponente

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A proposito di riscaldamento globale

Sulla base di tutte le stazioni di rilevamento sulla Terra, fonte NOAA, si evidenzia come la temperatura si stia raffreddando dal 2015.
La storia, inoltre ci dice che abbiamo avuto un trend di raffreddamento di 30 anni tra il 1944 e il 1974 che ha raggiunto il suo picco nel 1979 per poi iniziare la parabola ascendente.
Quindi, si sono registrati circa 30 anni di riscaldamento e 30 anni di raffreddamento con una variabile di circa 5 anni.
Questo significa che stiamo molto probabilmente entrando in un nuovo raffreddamento.
Il problema per i catastrofisti, ormai psicologicamente labili, sarà il poter giustificare un probabile prossimo raffreddamento con il continuo aumento della CO2.

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NOAA  capito  non CNR  ;D ;D

 

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E ancora...

L’Aletsch è di gran lunga il ghiacciaio più grande delle Alpi: nel punto di unione delle sue “sorgenti”, attualmente detto Konkordiaplatz, il suo “spessore”/”profondità” è intorno al chilometro di ghiaccio (ultima misura 978 metri).
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Il “pianoro della concordia” fino al secondo picco PEG era noto nella regione come “Faulberg”, e vi erano due miniere attive fino al 1600 circa, poi seppellite dal ghiacciaio, e alcune malghe famose per i propri pascoli e per il proprio formaggio, che meritava una piazzetta “dedicata” al mercato settimanale di Sion, “capitale” del Vallese, anche queste seppellite dal ghiacciaio nella prima metà del ‘600.
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Tutto ciò venne temporaneamente “restituito alla luce” nel rapidissimo “disgelo” dei primissimi anni del ‘700: i vallesi recuperarono ed ampliarono sia le miniere, sia la “baraccopoli” dove alloggiavano i minatori, che, data la richiesta di manodopera, provenivano anche dal bernese, soprattutto Grindelwald, e da altri cantoni, nonostante le “guerre di religione” che scoppiarono un po' ovunque dopo la forzata adesione dei bernesi alla Riforma nel 1528.
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Il Gruner ha ritrovato documenti e articoli di giornale dell’anno 1712, che “osannano” l’impresa di 3 minatori di Grindelwald che lavoravano in quell’anno nelle miniere del Faulberg/Konkordiaplatz, che vennero arrestati dai padroni vallesani per rissa “per motivi religiosi”, e che riuscirono ad evadere la notte prima di essere “portati a valle”, che “rapinarono” di pane e formaggio una malga adiacente la “baraccopoli”, e fuggirono verso la loro Grindelwald, col favore delle tenebre, sull’antica strada di Santa Petronilla, <<completamente sgombra da neve perché era estate e in versante sud non c’è mai la neve>>.
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Giunti nei pressi del valico Monchjoch, i tre, temendo di essere seguiti, si allontanarono dalla strada “principale” per minimizzare il pericolo di essere nuovamente catturati, ma, così facendo, furono costretti a percorrere il <<piccolo ghiacciaio>> che si trovava in versante nord del valico, e dovettero <<scavare con mani e piedi, anche per non addormentarsi e congelarsi>>.
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Giunti infine nella loro Grindelwald, vennero accolti come eroi sia dalle autorità del paese, sia da quelle, anche “ecclesiastiche riformate”, di Berna.
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Come spiegano “gli esperti” che 350 anni fa in quel pianoro “c’erano due miniere, una baraccopoli e alcune note malghe dai rinomati formaggi”, e oggi ci sono mille metri di spessore di ghiaccio?
 

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Dal 1858, anno di pubblicazione a Londra del libro “The Italian Valleys of the Pennine Alps” di S. W. King, siamo a conoscenza che in Alta Valpelline, in Valle d’Aosta, lungo un tratto della strada del Col Collon, a fine XIII° si insediano, col permesso dei Signori di Quart, feudatari della valle (a macchia di leopardo coi Savoia), i “Theutonicus” o “Allemands”, ossia walser provenienti dall’alta valle Rodano.
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Lo studioso inglese traduce una pergamena da lui stesso consultata “di persona” presso l’Archivio di Stato di Torino, scritta di proprio pugno dal notaio personale del “signore del Castello”, tale Hugues Garnier, detto “Rode”, e conteneva tutti i dati della riscossione del "sussidio" pagato al conte di Savoia dai suoi sudditi nei vari castelli di proprietà dei signori di Quart in data Luglio 1379.
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Il sussidio, detto anche a quei tempi "donativo", era una sorta di “tassa una tantum” dovuta per legge al signore del luogo nel momento in cui si presentavano precise “spese straordinarie” da affrontare: i casi nei quali ciò era obbligatorio per legge, erano fissati dalla consuetudine e dalle franchigie locali, del tipo “campagne militari” del Signore o dei figli maschi, il matrimonio delle figlie femmine, il pagamento di un riscatto del Signore o dei figli/figlie nel caso in cui fossero stati catturati in battaglia e/o presi in ostaggio, oppure la ricostruzione dei castelli e/o roccaforti distrutte o incendiate, oppure la partecipazione del Signore ad una Crociata o un pellegrinaggio, e situazioni simili “una tantum”.
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La lista dei tassati conteneva sempre il nome dei contribuenti, e nella pergamena della signoria di Quart e Oyace in questione, presenta i 46 nomi dei capi famiglia di tutta la parrocchia di Valpelline, che corrispondeva, a quei tempi, agli attuali comuni di Valpelline, Ollomont, Oyace e Bionaz.
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Tra queste 46 famiglie del tempo, vengono citati con precisione 5 "theotonicus", come venivano chiamati a quei tempi in Valpelline i Walser:
1) Iacobus Belion Theotonicus;
2) Yanno lo Clop (“lo zoppo”) Theotonicus;
3) Georgius Theotonicus;
4) Yramo bastardus Iacobi Theotonici;
5) Anthoniodus Theotonicus.
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In altre parole, più del 10% delle famiglie della parrocchia dell’alta Valpelline di allora, erano Walser/teutonici/alemanni.
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La “tassa” venne in parte pagata dai teutonici sotto forma di “percentuale del raccolto di grano” prodotto in Comba d’Oren, lungo la strada del Col Collon, molto frequentata in quel periodo.
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I Walser compaiono anche in molti altri documenti meno importanti dell’alta Valpelline: Georgius Theotonicus e Iacobus Belion Theotonicus, insieme ai figli dell’appena scomparso Anthonius Alamandus, risultano aver pagato, davanti ad un notaio, una sorta di “tassa sotto forma di formaggio della loro malga di proprietà”, ad un “delegato” del Conte di Savoia e dei Signori di Quart, nell’anno 1377.
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In altro documento, Georgius Alamandus e Iacobus Belion, con i figli del defunto Iacobus Alamandus, pagano una tassa sotto forma di 30 libbre di burro, in altro ancora tre “teutonici” sono stati multati per aver permesso alle proprie pecore di “invadere” terreni altrui all'Arp Nouvaz.
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Un documento, poffarbacco, del 1653, “ridistribuisce causa sopravvenuti mutamenti climatici” gli alpeggi detti “Chastellex de Guay” tra i signori Panthaleon de Michel Barrallier e “gli alemanni”.
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Da Rivolin, 2010, sappiamo inoltre che la maggior parte del grano “macinato” al Mulino in località, appunto, Place Moulin, “sotto” l’omonimo, attuale lago artificiale, proveniva dalla comunità walser “sopra Bionaz” e da quella in Comba d’Oren sopra Prarayer, dove gli “alemanni” raccoglievano cereali sopra i 2200m (oggi non arrivano a 1500).
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Dei “walser d’Oren”, il Rivolin trova riscontro in data 1387, quando la scomparsa dell’ultimo erede maschio dei Signori di Quart, fece (per legge e consuetudine) automaticamente passare ai Savoia tutte le loro proprietà in alta Valpelline: in quell’occasione, i “theutonicus” erano già ufficialmente registrati come “comunità” e come “contribuenti fiscali per decime” nel passaggio di consegne tra le due casate (Rivolin 2010, pagine 34 e seguenti).
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Secondo gli Amici di Greta, molto più studiati di quelli di Maria, la strada, i Walser, i cereali della Comba d’Oren e il loro mulino sono tutte balle, altrimenti Oetzi si sarebbe scongelato 700 anni fa anziché nel 1991.
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Come spiegano tutte queste anomalìe tutti gli altri?

 

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Secondo il glaciologo Giovanni Kappenberger di MeteoSvizzera, se si potesse sciogliere tutto l’Aletschgletscher, il ghiacciaio più grande delle Alpi, si potrebbe ottenere una bottiglia d’acqua al giorno per 6 anni per tutti gli 8 miliardi di abitanti del pianeta: secondo altri esperti del settore, “quelli di MeteoSvizzera sono anche stati bassi=pessimisti”.
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Secondo le ultime “misurazioni 2021” dell’Aletsch, nel punto di incontro dei suoi 3 “rami”, oggi detto “Konkordiaplatz”, lo spessore del ghiaccio varia tra i 900 e i 1000 metri.
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Dalle cronache del Vallese, apprendiamo che nel medioevo e fino all’anno 1560 si verificò il peggior periodo di siccità della storia del cantone.
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I suoi abitanti furono costretti a costruire centinaia di km di “canali di trasporto acqua (e irrigazione) per andarsela a prendere dalle (rare) sorgenti in quota e portarsela dove scarseggiava in fondovalle”: apprendiamo che il canale più grande fu quello di Oberried.
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Dagli Amici di Greta dell’Università di Berna, apprendiamo che, proprio mentre i vallesi costruivano i propri canali di trasporto d’acqua e irrigazione, i ghiacciai del Vallese, che oggi contengono il 51% circa di tutto il ghiaccio delle Alpi, realizzavano uno dei 3 massimi storici degli ultimi 3500 anni, compreso l’Aletsch, che da quel massimo assoluto ad oggi avrebbe perduto km in lunghezza e centinaia di metri in spessore.
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Come spiegano gli esperti l’anomalìa di queste “realtà” completamente opposte?

p.s. nessuno nega che siamo in una fase di disgelo ultra centenario, ma da qui a dire che il pianeta continui a riscladarsi clamorosamente e ineccepibilmente, ce ne passa. La strumentalizzazione o speculazione su tematiche complesse è abbastanza palese, se si guarda su ampio raggio. Un po' come le tematiche attuali  su altri discorsi, no è questione di essere negazionisti o altro, è questione di quanto si abbia interesse a specularci sopra.
 
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