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snowpiercer2012

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lo dico da anni che abbiamo superato il punto di non ritorno...pochi avevano creduto a questa affermazione, ma ora si dovranno ricredere.
Non esiste secondo me un punto di non ritorno, la natura attraverso eruzioni vulcaniche,eruzioni geotermiche, corrente del golfo ecc.....ha sempre trovato il modo di riequilibrare gli schemi,sicuramente questa fase sarà accentuata dall uomo ok,ma è solo questione di tempo... decenni millenni!scusate ot. e chiudo
 

Alessandro 81

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Scusatemi se vado fuori discorso, ma secondo me la raccolta di dati dettagliati e ad alta risoluzione sul clima è relativamente recente se confrontata con la lunghissima storia climatica del nostro pianeta. Ne spiego i motivi:

Limitazioni dei Dati Climatici:

  • Registrazioni Dirette: Le registrazioni meteorologiche dirette e dettagliate risalgono solo a circa 150-200 anni fa. Questo significa che abbiamo solo un brevissimo lasso di tempo documentato con precisione rispetto ai miliardi di anni della storia della Terra.
  • Proxy Climatici: Per periodi precedenti, ci affidiamo a proxy climatici, come carote di ghiaccio, sedimenti, anelli degli alberi, e formazioni rocciose, che ci forniscono indizi sui climi passati. Tuttavia, questi dati non hanno la stessa precisione o risoluzione temporale dei dati moderni di osservazione.
  • Modelli Climatici: I modelli climatici cercano di colmare queste lacune, simulando i processi climatici basati su fisica, chimica e biologia. Nonostante i grandi progressi tecnologici, i modelli hanno limiti nella loro capacità di replicare con precisione i sistemi climatici complessi e di prevedere il futuro con certezza assoluta.
Conseguenze di Queste Limitazioni: Queste limitazioni nel tempo e nella precisione dei dati disponibili significano che, sebbene la nostra comprensione del clima sia molto avanzata rispetto al passato, rimane incompleta, in particolare quando tentiamo di contestualizzarla nell'arco dell'intera storia geologica della Terra. Questo gap nelle conoscenze sottolinea l'importanza di continuare la ricerca climatica, di migliorare i metodi di raccolta dati e di affinare i modelli climatici.

Importanza della Ricerca Continua: La ricerca continua è essenziale non solo per riempire le lacune nella nostra comprensione del clima passato ma anche per migliorare le previsioni future. Ciò è particolarmente rilevante nell'attuale contesto di cambiamenti climatici accelerati, dove decisioni informate possono avere un impatto significativo sulle strategie di mitigazione e adattamento.

In sintesi, mentre abbiamo raccolto una notevole quantità di dati e sviluppato sofisticate comprensioni teoriche sui cambiamenti climatici, la precisione e la profondità dei nostri dati storici climatici paleggiano in confronto all'intera storia climatica della Terra. Questa consapevolezza sottolinea l'importanza di proseguire con umiltà e determinazione nella ricerca climatica.
 

setra85

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Scusatemi se vado fuori discorso, ma secondo me la raccolta di dati dettagliati e ad alta risoluzione sul clima è relativamente recente se confrontata con la lunghissima storia climatica del nostro pianeta. Ne spiego i motivi:

Limitazioni dei Dati Climatici:

  • Registrazioni Dirette: Le registrazioni meteorologiche dirette e dettagliate risalgono solo a circa 150-200 anni fa. Questo significa che abbiamo solo un brevissimo lasso di tempo documentato con precisione rispetto ai miliardi di anni della storia della Terra.
  • Proxy Climatici: Per periodi precedenti, ci affidiamo a proxy climatici, come carote di ghiaccio, sedimenti, anelli degli alberi, e formazioni rocciose, che ci forniscono indizi sui climi passati. Tuttavia, questi dati non hanno la stessa precisione o risoluzione temporale dei dati moderni di osservazione.
  • Modelli Climatici: I modelli climatici cercano di colmare queste lacune, simulando i processi climatici basati su fisica, chimica e biologia. Nonostante i grandi progressi tecnologici, i modelli hanno limiti nella loro capacità di replicare con precisione i sistemi climatici complessi e di prevedere il futuro con certezza assoluta.
Conseguenze di Queste Limitazioni: Queste limitazioni nel tempo e nella precisione dei dati disponibili significano che, sebbene la nostra comprensione del clima sia molto avanzata rispetto al passato, rimane incompleta, in particolare quando tentiamo di contestualizzarla nell'arco dell'intera storia geologica della Terra. Questo gap nelle conoscenze sottolinea l'importanza di continuare la ricerca climatica, di migliorare i metodi di raccolta dati e di affinare i modelli climatici.

Importanza della Ricerca Continua: La ricerca continua è essenziale non solo per riempire le lacune nella nostra comprensione del clima passato ma anche per migliorare le previsioni future. Ciò è particolarmente rilevante nell'attuale contesto di cambiamenti climatici accelerati, dove decisioni informate possono avere un impatto significativo sulle strategie di mitigazione e adattamento.

In sintesi, mentre abbiamo raccolto una notevole quantità di dati e sviluppato sofisticate comprensioni teoriche sui cambiamenti climatici, la precisione e la profondità dei nostri dati storici climatici paleggiano in confronto all'intera storia climatica della Terra. Questa consapevolezza sottolinea l'importanza di proseguire con umiltà e determinazione nella ricerca climatica.

Con l'aggravante che il numero delle stazioni di rilevamento globali è diverso rispetto al passato oltre che ai dati diversi insiti nel tipo di stazione e cambiamento del territorio.
Gli unici dati storici sicuri sono pochi e solamente locali.
A dire che non c'è certezza su quello che è passato.
Gli unici dati sicuri e mappati globalmente sono quelli satellitari.
E questi partono dal 1979 ad oggi

 

AleSnowRoma

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Oggi la situazione a livello stratosferico è migliorata, la ripresa del vps che neri scorsi giorni era vista pronunciata risulta decisamente difficoltosa con una struttura dello stesso molto allungata. Purtroppo l'asse resta pessimo quindi portare il freddo serio nel mediterraneo è praticamente impossibile però l'ipotesi anticiclonica si allontana di molto a favore di strappi artico marittimi più pronunciati che potrebbero regalare molta neve alle montagne. Tuttavia tale ipotesi è tutta da confermare nei prossimi giorni. Se verrà riproposto il temporaneo rafforzamento gli strappi sarebbero meno pronunciati.
gfs_z10_nh_f264.png
Si fanno invece interessanti i movimenti per Marzo, in cui parrebbe in partenza un nuovo forcing che potrebbe dare il colpo di grazia al vps. Se riusciremo a portare a casa una rotazione dell'asse in quel passaggio (evoluzione complessa) forse un azione continentale tra il 7 e il 15 Marzo potrebbe verificarsi. Manca ancora tanto.
 

GM Chenal

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Oggi la situazione a livello stratosferico è migliorata, la ripresa del vps che neri scorsi giorni era vista pronunciata risulta decisamente difficoltosa con una struttura dello stesso molto allungata. Purtroppo l'asse resta pessimo quindi portare il freddo serio nel mediterraneo è praticamente impossibile però l'ipotesi anticiclonica si allontana di molto a favore di strappi artico marittimi più pronunciati che potrebbero regalare molta neve alle montagne. Tuttavia tale ipotesi è tutta da confermare nei prossimi giorni. Se verrà riproposto il temporaneo rafforzamento gli strappi sarebbero meno pronunciati.
Visualizza allegato 18042
Si fanno invece interessanti i movimenti per Marzo, in cui parrebbe in partenza un nuovo forcing che potrebbe dare il colpo di grazia al vps. Se riusciremo a portare a casa una rotazione dell'asse in quel passaggio (evoluzione complessa) forse un azione continentale tra il 7 e il 15 Marzo potrebbe verificarsi. Manca ancora tanto.
In effetti la ripresa del VPS è vista al ribasso e di intensità e durata limitata.
ens_nh-stratUT_010hPa_20240218.png

Prima di arrivare, verosimilmente, a un final warming a marzo
gfs_nh-namindex_20240218.png

ps2png-worker-commands-56fdc4b895-g56sf-6fe5cac1a363ec1525f54343b6cc9fd8-6fi1bY.png
 
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Robello75

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inversione dei venti stratosferici a 10 hpa abbastanza chiara in prima decade di marzo x ecmwf. Vedremo nei prossimi giorni se questa tendenza verrà ulteriormente confermata

Visualizza allegato 18071
Una volta, quando non avevo nessuna nozione sulla meteo (non è che oggi sono bernacca), ma una volta se c'era un periodo molto mite e prolungato durante l'inverno, ero sicuro che la natura avrebbe compensato.... E accadeva puntualmente....... Ora neanche più questo.... Cmq entro la prima metà di marzo ci spero ancora almeno in un buon colpo di coda.....
 
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inversione dei venti stratosferici a 10 hpa abbastanza chiara in prima decade di marzo x ecmwf. Vedremo nei prossimi giorni se questa tendenza verrà ulteriormente confermata

Visualizza allegato 18071
ma si parla sempre di displacement ed il posizionamento del centro del core sull'Europa, una delle cause di questo non inverno è proprio da ricercarsi da questa serie di minor/major warmings ad una sola onda, quella pacifica che ha pilotato le massime vorticità ed energie sull'Atlantico, già di per se "compromesso" da ogni possibilità di blocco.... che ce ne facciamo di questa inversione dei venti zonali a 10 hPa, tra l'altro fuori tempo massimo... ci porterà ad una nuova accelerazione delle westerlies in uscita dal comparto Americano
 

GM Chenal

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inversione dei venti stratosferici a 10 hpa abbastanza chiara in prima decade di marzo x ecmwf. Vedremo nei prossimi giorni se questa tendenza verrà ulteriormente confermata

Visualizza allegato 18071
Collasso del VP a partire dalle quote superiori con sincronia dell'intera colonna
ens_nh-stratUT_010hPa_20240219.png

gfs_nh-namindex_20240219.png

Come ho scritto nel thread modelli mi aspetto un mese di marzo molto dinamico, con possibili colpi di scena anche in chiave invernale.
Il pattern a livello emisferico dovrebbe virare progressivamente in regimi di blocco sempre più convinti con una possibile, successiva, fase di natura continentale (conseguente ad una possibile traslazione dei massimi GPT in direzione dell'area scandinava) che interesserà innanzitutto l'Europa orientale ma con successivo possibile coinvolgimento anche del nostro Paese.
La palla passa, quindi, al determinismo dove il segnale, al momento, non è ancora chiaro e definito.
 

Alessandro669

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Quello che può accadere non lo sa nessuno. Dobbiamo limitarci solo al determinismo, soprattutto perché tali eventi rendono molto disarticolata l’intera colonna con risvolti inaspettati.
 

granneve

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Ciao. Direi, per chi dà per scontato un displacement, l'ennesimo deleterio per noi, che manovre alternative vanno considerate. A esempio, nell'ipotesi sotto, non andrebbe trascurata la possibile rotazione degli assi così come disegnati secondo le frecce e i numeri. Gli assi pieni contrassegnati con il numero 1, rappresentano la collocazione deleteria così come si prospetta fino a fine mese, e questa oramai è data come inevitabile, con fase più atlantica, mediamente non fredda e con più piogge. Ma a seguire, e direi a partire dai primi di marzo, magari con ripercussioni in basso poi nel corso della prima decade, gli assi avrebbero un discreto favore, stanti le condizioni forecasts specie in bassa strato, a muoversi secondo le frecce per andare a occupare le posizioni in tratteggio contrassegnate dal numero 2. Ecco, questa manovra io non la trascurerei e, chiaramente, si tratterebbe di manovra interessante per noi in chiave invernale.. ;)


megt due 20.gif
 

giaguar

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ma si parla sempre di displacement ed il posizionamento del centro del core sull'Europa, una delle cause di questo non inverno è proprio da ricercarsi da questa serie di minor/major warmings ad una sola onda, quella pacifica che ha pilotato le massime vorticità ed energie sull'Atlantico, già di per se "compromesso" da ogni possibilità di blocco.... che ce ne facciamo di questa inversione dei venti zonali a 10 hPa, tra l'altro fuori tempo massimo... ci porterà ad una nuova accelerazione delle westerlies in uscita dal comparto Americano
Questo significa essere chiari e pragmatici senza se e senza ma chapeau
 

AleSnowRoma

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Si al momento tutto lascia pensare ad un final warming che non andrà a ribaltare la disposizione del vps, ormai totalmente viziata. Ennesimo displacement con vorticità nel settore euro-russo.
Tuttavia al contempo si verificherà un abbattimento delle vorticità, figlio del decorso stagionale. Questo fattore renderebbe meno "nociva" la mal disposizione, portando a possibili azioni più convergenti ad opera dell'azzorre (non per forza a nostro favore). Tuttavia prima che il warming si propaga bisognerà smaltire tutta l'inerzia degli strati inferiori, quindi si andrebbe a finire a metà Marzo per giocarsi qualche chances di qualcosa di diverso. Purtroppo la situazione è questa...
 
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